MINDLIGHT "N.A.M.I." (Recensione)
(2023)
Andiamo indietro di quasi due anni e recensiamo il debutto dei liguri Mindlight. La band è attiva però da più di dieci anni, periodo nel quale ha realizzato solo il full-length che andrò ad esaminare. Siamo di fronte ad un lavoro di progressive metal dove le chitarre fanno la parte del leone, affilate e per certi versi vicine alla scuola power metal americana (Helstar, Vicious Rumors), mentre la voce di Davide Garbarino di è piuttosto pulita e melodica durante tutto l'album.
La prima canzone, "Into the Mindlight", è veloce e potente ma sempre con un tasso tecnico elevato, mentre la seconda traccia, "The Hero", risveglia forse l'animo più progressive della band, in quanto abbiamo diversi cambi di ritmo e atmosfera. La varietà quindi non manca in questo pezzo e anche le tastiere si ritagliano maggiore spazio. In generale, stando anche alla successiva "The Day Forever Ends", ci troviamo di fronte ad un album che riesce a fondere power e progressive metal in modo ottimale. La band non propone mai melodie vocali banali o troppo orecchiabili. Apprezzabilissimi sono gli influssi anni Settanta che emergono da alcuni solchi dell'album, con le tastiere che assumono le sembianze di organo hammond.
In certi frangenti la band risulta decisamente grintosa e potente: un pezzo come "Hyperactivity" è in your face, diretto, ma anche dotato di varietà. Buoni i suoi rallentamenti che sono evidenziati da tastiere ottime. Per non dimenticare nulla è da citare, oltre l'ottimo riffing, anche il gran lavoro in sede solista dei due chitarristi della band, ovvero Roberto Vernazza e Giulio Smeragliuolo, dotati di una tecnica sopra le righe, e infatti il disco è molto guitar oriented.
Non manca la canzone più riflessiva e melodica ("Let the Roses Bloom"), quasi radiofonica e decisamente malinconica, mentre fino alla fine del disco avremo a che fare col consueto power/progressive di ottima fattura già sentito nella prima parte dell'album, con brani anche piuttosto lunghi ed elaborati come "N.A.M.I", "My Last Midnight" e "One More Day". Probabilmente sul finale dell'album emerge un po' di più la componente progressive metal, ma il buon risultato rimane invariato.
Conclusioni: questo debutto dei Mindlight deve essere ascoltato più volte e molto attentamente fino alla fine, perchè proprio sul finale propone i pezzi più vari e per certi versi avvincenti. E' un lavoro melodico ma non facilissimo che ncessita di più ascolti per essere assimilato. Quindi mettete da parte la fretta e vedrete che il disco pian piano crescerà. Per chi è appassionato di prog e power metal questo ascolto è più che idoneo e consigliato.
Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 75/100
Tracklist:
1. Into the Mindlight 06:12
2. The Hero 04:54
3. The Day Forever Ends 07:00
4. Hyperactivity 05:06
5. Let the Roses Bloom 05:31
6. Fly 03:50
7. N.A.M.I. 07:17
8. My Last Midnight 07:24
9. One More Day 07:48
2. The Hero 04:54
3. The Day Forever Ends 07:00
4. Hyperactivity 05:06
5. Let the Roses Bloom 05:31
6. Fly 03:50
7. N.A.M.I. 07:17
8. My Last Midnight 07:24
9. One More Day 07:48
Neil Carlevaro - Bass
Luca Grosso - Drums
Roberto Vernazza - Guitars
Giulio Smeragliuolo - Guitars
Martino Bolla - Keyboards
Davide Garbarino - Vocals
Web:
Spotify
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