TENEBRAE "Loss" (Recensione)


Full-length, Nadir Music
(2025)

I Tenebrae nascono nel 2005 e oggi a vent’anni dagli esordi sono ancora qui a proporre la loro musica, con questo “Loss”, quarto lavoro completo. La storia travagliata della band, soggetta a molteplici cambi line up nel corso degli anni, ha sicuramente rallentato ma non fermato il suo cammino. Il combo ligure è autore di una proposta molto eterogenea. 

Partendo da un hard rock venato di atmosfere doom, lascia avvolgere la propria musica di sensazioni misteriose che portano direttamente al tradizionale dark sound italiano, senza tralasciare accelerazioni dai toni thrash, con tanto di batteria aggressiva, fino a toccare a tratti fraseggi dal sapore progressivo e sfociare in suggestioni gotiche (“Faith”). L’aspetto che colpisce è la maturitĂ  delle composizioni, con le molteplici influenze elencate che vengono mescolate in modo naturale, senza forzature (“Bet And Die”). La batteria prettamente metal è l’elemento piĂ¹ estremo e spinge le composizioni su lidi piĂ¹ pesanti, ben sostenuta da un basso solido, mentre la chitarra ricama riff e linee melodiche interessanti aprendo lo strumento a partiture complesse senza scadere nel semplice accompagnamento, anche se in alcuni tratti manca di aggressivitĂ  (“Freedom”). 

Determinante nel creare il suono dark è la tastiera che si produce in interventi ben assestati che permettono alla musica di ampliare la propria dimensione (“Unreachable Moon”). Interessante la prestazione vocale, con una prova variegata con linee melodiche ben calibrate sulla struttura delle canzoni. Come non sentire le influenze dell’hard rock settantiano mischiate a atmosfere dai toni horror nell’opener ‘Tetraluce’, con un cantato che riporta alla mente i The Black di Mario Di Donato. Un brano elaborato che riesce a riservare molte sorprese al suo interno. Tra gli episodi piĂ¹ pesanti e diretti c’è ‘Impakt’, con toni darkeggianti che possono rimandare ai Paradise Lost del periodo ‘In Requiem’. L’alone un po' oscuro non abbandona mai le composizioni grazie al tappeto di tastiere che si incunea sopra la potente ritmica, creando una musica con molte sfumature (“Lost”). 

L’intro di “Epica” è un chiaro richiamo a “Enchantment” dei Paradise Lost, band tra le maggiori influenze qui presenti e la stessa evoluzione della musica non nasconde l’amore per la formazione albionica. Colpisce l’intensitĂ  di ‘Anymore’ con una prestazione vocale sentita, una semi ballad che si evolve, cresce, si trasforma e ci conduce in un viaggio emozionale. Siamo dinanzi all’episodio migliore dell’album. “Loss” è un lavoro interessante, personale. I Tenebrae sanno interpretare le proprie influenze e renderle proprie, costruendo una musica varia e strutturata, ottimamente arrangiata, in cui i musicisti coinvolti riescono a interpretarla in modo duttile e maturo.

Recensione a cura di John Preck
Voto: 77/100 

Tracklist:

01. Tetraluce
02. Impakt
03. Bet and Die
04. Freedom
05. Lost
06. Epica
07. Faith
08. Anymore
09. Unreachable Moon

Line-up:
Andrea “Keru” Cherubino – voce
Marco “May” Arizzi – chitarra
Fabrizio “Garof” Garofalo – basso
Marco “CJ” Campagnoni – batteria
Flux Mortis – tastiere/synth

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