SADIST "Nothing To Pierce" (Recensione)
(2025)
Lo stile consolidato nel tempo e dalle ultime brillanti prove in studio ci portano oggi a parlare di una band che ha fatto dell’evoluzione del proprio trademark sonoro un proprio punto di forza e una delle realtà estreme più interessanti non solo del panorama nazionale, ma del circuito internazionale. E forse mai come negli ultimi anni i Sadist stanno raccogliendo quanto seminato con costanza e perseveranza nei loro trenta e più anni di onorata militanza metallica.
Questo nuovo “Something To Pierce” continua il percorso intrapreso dagli ultimi lavori, diminuendo in parte la componente più fusion del precedente “Firescorched” e fornendo allo stesso tempo una prestazione più muscolare. Ciò non significa aver tralasciato l’anima più sperimentale, ma lo ha fatto volgendo lo sguardo verso altre soluzioni. Quello che colpisce da subito è la produzione compatta, organica, un monolite che si abbatte sull’ascoltatore con suoni mostruosi esaltando ogni singolo strumento. Infatti se la chitarra è pesante come un macigno, la base ritmica resta sempre in evidenza con una prestazione clamorosa sia per dinamismo che per tecnica. A questo bisogna aggiungere il lavoro di arrangiamento dei singoli brani, al cui interno è possibile trovare tante finezze con voci femminili a esaltare determinati passaggi, percussioni, atmosfere dark fornite da tastiere che ampliano lo spettro sonoro (“The Best Part Is The Brain”).
Le canzoni sono estremamente compatte. I Sadist non perdono mai di vista il minutaggio fornendo nei quattro minuti tutto ciò che hanno da dire con una ottima capacità di sintesi. Trevor alla voce è autore di una prestazione maiuscola, creando convincenti linee vocali, passando da un efficace growl e spingendo anche su scream violenti che ben si amalgamano alla struttura strumentale, andando di pari passo con il dinamismo sonoro (“No Feast For Flies”). Non mancano interessanti innesti di chitarra acustica che hanno la funzione di generare la quiete prima della tempesta. Il death metal progressivo dei Sadist ha una propria identità , una personalità forte, quella di una band che ha trovato la propria dimensione, costruendo un proprio stile, e producendo sempre una musica di altissima qualità (“Kill Devour Dissect”). Si viene travolti da brani feroci come ‘One Shot Closer’ tra i momenti più diretti e violenti. Tra le canzoni più sperimentali troviamo “Nove Strade”, in cui l’alternanza tra sezioni estreme e progressioni mediorientali si fondono magicamente e generano una musica suggestiva che mette in evidenza le qualità compositive del quartetto.
La stessa opener “Something To Pierce” assale con una riffing dinamitardo e con un ritornello che resta subito impresso per la malvagità che riesce a esprimere, per poi aprirsi a una parte inquietante sul finale. La fusion in versione death metal con suoni stranianti è quanto ha da offrire “Deprived” con il suo elevato tasso tecnico, e un solo di chitarra di grande qualità . Quello che colpisce di un brano come “The Sun God” sono le progressioni ritmiche, gli improvvisi cambi di tempo, le aperture fusion che sfociano in un affascinante innesto di chitarra acustica. Per chi scrive è uno dei momenti più particolari, in cui l’anima progressiva tocca uno dei suoi apici. E come non restare travolti dalla lunga “Dume-Kike” con il suo dinamismo sonoro che non lascia scampo durante il suo ascolto.
Lo strumentale “Respirium” posto a chiusura della scaletta è un viaggio negli inferi con le sue sinistre melodie di tastiera. Ascoltando “Something To Pierce” viene da pensare quanto sia incredibile, dopo tanti anni di carriera, riuscire ancora a costruire una musica che guarda verso il futuro, migliorandosi di volta in volta. I Sadist sono un patrimonio musicale non sono nazionale ma internazionale e meritano tutte le attenzioni degli appassionati di metal e non solo.
Recensione a cura di John Preck
Voto: 95/100
Tracklist:
1. Something to Pierce
2. Deprived
3. No Feast for Flies
4. Kill Devour Dissect
5. The Sun God
6. Dume Kike
7. One Shot Closer
8. The Best Part Is the Brain
9. Nove Strade
10. Respirium
11. Latex Hood
12. The Unsmiling Windows
Line-up:
Trevor – lead vocals
Davide Piccolo – bass
Giorgio Piva – drums
Tommy Talamanca – guitars & keyboards
Gloria Rossi – guest female vocals
Web:
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