AD HOMINEM "Totalitarian Black Metal" (Recensione)
(2025)
Partiamo da un presupposto: della politica non me ne frega un cazzo. Detto questo, procediamo. L'album in questione è una mazzata tra capo e collo, uno di quei dischi che lasciano il segno, che non puoi dimenticare facilmente, perchè tutto è estremo, sincero, sentito, e anche la qualità media delle canzoni è piuttosto alta. Se l'intro strumentale affidata a "Snort the Ashes of God" ci fa addentrare in un universo allucinato e schizoide, con la successiva "Gas Mask Devastation" il nostro Kaiser Wodhanaz dà vita ad un Inferno fatto di odio e nichilismo, di ritmiche serratissime al limite dell'umana concezione, ed infatti è evidente che la batteria sia campionata e questo aspetto migliora il disco e non lo peggiora, perchè i toni austeri, militareschi e marziali dei brani si sposano benissimo con un drumming meccanico ma comunque efficacissimo.
I titoli sono eloquenti e faranno la disperazione di coloro che ancora pensano di vivere in un mondo fatto di belle cose, di speranza per il futuro, di inclusione e di tolleranza. La verità è che il mondo è popolato da esseri umani, e finchè non si ammetterà che questi esseri sono di base stronzi e viscidi, non si potrà capire il messaggio di un album come questo, e di gran parte del black metal. Il titolo "Totalitarian Black Metal" che poi si trasforma in una delle tracce più feroci dell'album è la risposta ad un sistema fallato, ipocrita e idiota. Anche "Choke The Woke" è davvero un pezzo che ti fa saltare dalla sedia col suo piglio punk, ed è una delle tante invettive di questo musicista francese verso una società francamente insopportabile.
Per ciò che concerne la produzione dell'album, nulla da eccepire. Il disco suona pulito, potente, bastardo. E' la colonna sonora perfetta per ogni amante del black metal più oltranzista in stile Marduk, ma anche di quella fetta del genere ancora definita come black and roll. Si alternano in questo settimo sigillo degli Ad Hominem brani violentissimi ("Stairway to Oven") ad altri dove la componente punk o persino hardcore viene a galla ("Dekontamination"), con una prestazione vocale che vomita disprezzo dalla prima all'ultima traccia. Questi Ad Hominem sono molto simili a quegli degli esordi. Potete dimenticarvi le ultime release, che a volte non erano troppo incisive.
In questo "Totalitarian Black Metal" si ritorna indietro di circa vent'anni o più, ma al tempo stesso si migliora il tutto, la qualità sembra in questo 2025 al top, quindi se amate questa band e soprattutto i suoi primi lavori, potete star tranquilli. "Totalitarian Black Metal è un album cattivo, spietato, ma suonato benissimo e concepito ancora meglio. Un album maturo ma che conserva intatta la pericolosità che il black metal sta perdendo. E soprattutto è un album personale, cosa ormai rarissima da trovare in tutti i generi, compreso il black metal. Ottimo lavoro!
Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 80/100
Tracklist:
1. Snort the Ashes of God
2. Gas Mask Devastation
3. Totalitarian Black Metal
4. Choke the Woke
5. The Nuclear Solution
6. Black Stone Circle Pit
7. Dekontamination
8. Saturday Night Gulag
9. Stairway to Oven
Line-up:
Kaiser Wodhanaz All instruments, Vocals
Kaiser Wodhanaz All instruments, Vocals
Web:
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