ACT OF IMPALEMENT "Profane Altar" (Recensione)
(2025)
Terzo full-length per gli statunitensi Act Of Impalement, una band che solo negli ultimi cinque o sei anni ha messo il turbo in quanto a realizzazione di full-length, dopo una gavetta che è partita con release minori a partire dal 2012. Cosa ci offre questa formazione? Tanti si esalteranno nel leggere ciò che scriverò tra poco, ma pian piano ne discuteremo. Il loro è un doom/death metal che chiama in causa ovviamente i maestri del genere come gli Incantation, i Dead Congregation o qualcosa dei Bolt Thrower. Ma qualcosa manca seriamente a questo disco, e questa cosa si chiama capacità di scrivere riff che colpiscano allo stomaco l'ascoltatore.
Chiariamo subito che in generale la qualità non scende quasi mai sotto una risicata sufficienza, quindi non stiamo parlando di un album terribile, ma è indicativo il fatto che il sottoscritto, amante del death metal più old school (ma non solo, fortunatamente), si sia annoiato già al terzo pezzo in tracklist, ovvero "Sanguine Rites". C'è un senso di incompiuto e di dozzinale in questo album, un qualcosa che non dovrebbe riguardare un genere come il doom/death metal più marcio e antico. Il riffing semplice è di per sè positivo e molte band hanno fatto di questa caratteristica la fortuna di una carriera. Ma qui è tutto sì semplice, ma anche non esaltante, come non è esaltante il growl strozzato di Ethan Rock. Non ho contato un solo riff che mi facesse dire: "cazzo, eccole le chitarre dell'Inferno, le chitarre che odorano di putrefazione". No, qui è tutto troppo lineare e standard. Un prodotto fatto per ipotetici feticisti del genere che fallisce nella prima delle regole, a prescindere dal genere che propone: la qualità .
Molti si esalteranno a sentire questa caciara che vuole sembrare maligna, ma che a me ha fatto l'effetto soporifero del dopo pranzo calabrese di Ferragosto. Sì, quei pranzi che durano due ore, fatti coi miei parenti meridionali e che ti fanno cadere in uno stato di catalessi irreversibile e ti costringono ad addormentarti sul divano per almeno tre ore. Un disco che verrà esaltato da chi forse non ha mai suonato e/o capito di musica o di death metal. Un disco inutile, insomma.
Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 55/100
Tracklist:
1. Apparition
2. Piercing the Heavens
3. Sanguine Rites
4. Deities of the Weak
5. Final Sacrifice
6. Gnashing of Teeth
7. Zenith of Barbarism
8. Profane Altar
Line-up:
Ethan Rock - Guitars, Vocals
Jerry Garner - Bass
Aaron Hortman - Drums
Tracklist:
1. Apparition
2. Piercing the Heavens
3. Sanguine Rites
4. Deities of the Weak
5. Final Sacrifice
6. Gnashing of Teeth
7. Zenith of Barbarism
8. Profane Altar
Line-up:
Ethan Rock - Guitars, Vocals
Jerry Garner - Bass
Aaron Hortman - Drums
Web:
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