Intervista: HOLY SHIRE


Gli Holy Shire sono una delle tante punte di diamante dell'Italia metal. Il loro symphonic power metal, impreziosito anche da elementi folk e da strumenti inusuali, ci ha convinto e spinto a contattarli per fare loro qualche domanda!
PS: trovate la recensione del loro terzo e ultimo album "Invincible" a questo link.

01. Ciao e benvenuti su Heavymetalmaniac.it. Partiamo parlando in generale di “Invincible”.
STE (Chitarra): Ciao e grazie per l’ospitalità! Invincible è il nostro album più maturo e rappresenta una sintesi perfetta del nostro percorso musicale, in continua evoluzione. Ogni brano è un viaggio, con atmosfere epiche, riff potenti e arrangiamenti orchestrali curati nel dettaglio. Il titolo racchiude il concetto di resistenza e forza interiore, un tema che si riflette sia nelle liriche, che nella nostra esperienza come band. Abbiamo lavorato davvero duramente , e a lungo, per dar vita ad un album che fosse potente ed al contempo davvero coinvolgente. In un’epoca di produzioni spesso perfette ma “piatte”, abbiamo messo tutto il nostro impegno per creare qualcosa che invece pulsasse di vita ed emozioni. Pare ci siamo riusciti, perchè il riscontro ricevuto finora è stato immensamente gratificante.

02. Perché HOLY SHiRE?
STE (Chitarra): Il nome nasce dalla fusione di due concetti che rappresentano bene la nostra identità musicale. “Holy” richiama l’elemento epico, quasi sacro, della nostra musica, mentre “Shire” evoca le atmosfere fantasy e letterarie, che da sempre ci ispirano. Tolkien è una delle nostre principali fonti di ispirazione e ci sembrava naturale rendere omaggio a quel mondo che tanto amiamo e che ci ha fornito infinita ispirazione.

03. Quali sono le band che hanno influenzato e avuto un peso nel vostro sound?
STE (Chitarra): Le influenze all’interno della band sono tante e varie. Sicuramente nomi come Nightwish e Blind Guardian sono stati fondamentali nel definire il nostro approccio sinfonico ed epico; ci ispiriamo anche a compositori contemporanei ed alla musica da film, e non mancano contaminazioni più moderne. Ognuno di noi porta il proprio background musicale nel progetto: ad esempio, il basso di Leo ha un’impronta definita e di impatto nelle nostre composizioni, io amo ritagliarmi i miei spazi di arrangiamento e il flauto di Kima conferisce atmosfere uniche al nostro sound.

04. Siete una band numerosa! È difficile organizzare le prove e come nasce il processo di composizione di un brano?
STE (Chitarra): Essere una band numerosa ha sicuramente le sue sfide, ma anche molti vantaggi. La fase di scrittura inizia spesso da un’idea di uno di noi – ad esempio, Invincible ha preso forma grazie a molte idee di Mattia (chitarra) e del nostro batterista Maxx. Poi lavoriamo insieme per sviluppare i pezzi, aggiungendo arrangiamenti e strutture. In studio, abbiamo avuto un supporto incredibile dal nostro sound engineer Frank Altare, che ci ha aiutato a tirare fuori il meglio da ogni brano. Siamo una band che ancora vive intensamente la sala prove e per mantenere questa costanza serve certamente un po’ di organizzazione e sacrificio, ma alla fine troviamo sempre il modo di far funzionare tutto.


05. Cosa pensate di offrire di diverso e/o particolare in ambito metal?
STE (Chitarra): Il nostro sound mescola elementi di generi diversi, con una forte componente narrativa e cinematografica. Il flauto traverso di Kima è, per me, uno degli elementi che più ci distinguono nel panorama metal, perché non è usato come semplice arrangiamento, ma ha un ruolo centrale nelle melodie. Anche la contrapposizione tra le voci di Erika e Julie, ben rappresentata dalle figure mitologiche del Drago e dell’Unicorno, dona grande anima e profondità ai brani. In generale, puntiamo a prendere per mano i nostri ascoltatori e accompagnarli in un viaggio, rendendo ogni canzone un’esperienza effettivamente immersiva.

06. Cosa pensate della fruizione della musica di oggi? Siete a favore della digitalizzazione o pensate che abbia in qualche modo danneggiato la musica, e soprattutto le piccole band?
STE (Chitarra) La digitalizzazione ha cambiato radicalmente il modo di fruire della musica. Da un lato, ha sicuramente permesso di raggiungere ascoltatori in tutto il mondo in modo immediato, il che è un vantaggio enorme per le band indipendenti. Dall’altro, ha però abbassato il valore economico della musica e reso più difficile per le band di nicchia ottenere un reale sostegno finanziario dagli ascolti. Il problema non è tanto la digitalizzazione in sé, ma il fatto che spesso non venga dato il giusto valore alla musica e che la stessa sia spesso percepita come un prodotto usa e getta più che una vera e propria forma di espressione artistica. Noi cerchiamo di adattarci al meglio, combinando i vantaggi dello streaming con l’importanza di avere un forte impatto dal vivo. Il nostro pubblico, perlopiù costituito da ascoltatori metal, resta, in ogni caso e per fortuna, un pubblico che sa valorizzare la musica ed apprezzarla.

07. Qual è la vostra massima aspirazione come HOLY SHiRE e quella che secondo voi potreste realmente raggiungere?
STE (Chitarra): La massima aspirazione è portare la nostra musica a un pubblico sempre più vasto, sui migliori palchi internazionali e con collaborazioni importanti. Vogliamo continuare a evolverci e a sperimentare, però restando fedeli alla nostra identità di band vera e appassionata. Più concretamente, è nel breve termine, vogliamo consolidare la nostra presenza nella scena metal europea e portare Invincible il più lontano possibile con la prossima serie di concerti.

08. Abbiamo finito, concludete come preferite l’intervista!
STE (Chitarra): Grazie per lo spazio e l’attenzione! Invitiamo tutti gli amanti del metal a scoprire Invincible, e ovviamente a seguirci ai nostri live per vivere insieme la nostra musica nel modo più intenso possibile. Ci vediamo sotto il palco!


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