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Intervista: APOCALYPSE


Erymanthon Seth è un musicista italiano che da poco si è trasferito in Svezia e che porta avanti il suo progetto Apocalypse con costanza e prolificità. Il nuovo "Pandaemonium" non fa altro che confermare le buone qualità finora messe in mostra da questo polistrumentista, in un misto di Bathory ma anche elementi nuovi che questa volta affiorano con più forza rispetto ai precedenti lavori. Ne parliano con lui!

01. Ciao e benvenuto su Heavymetalmaniac.it. Partiamo parlando in generale di "Pandaemonium".
Ave e grazie. Bene, Pandaemonium è il nuovo album che abbiamo appena pubblicato e che per noi segna un traguardo importante, nel senso che abbiamo cercato di distaccarci dalle nostre influenze e dal nostro sound precedente ma anche da tutto il resto del metal già esistente per creare un sound nuovo e personale. Siamo molto soddisfatti del risultato finale e paiono esserlo anche i nostri fan.

02. Parliamo del titolo: cosa significa "Pandaemonium"?
Il titolo del disco in realtà è nato per scherzo. Quando abbiamo pubblicato “Pedemontium”, quasi quattro anni fa, mi è capitato di leggere o sentire il titolo storpiato in una marea di modi possibili, Pindemontium, Piedemontis e chi più ne ha più ne metta… il più comune era sicuramente Pandaemonium. Così ho pensato di fare uno scherzo ai fan e alla stampa pubblicando un disco intitolato esattamente così, per mandare tutti in confusione. Aggiungi il fatto che il quadro in copertina, ad opera di John Martin, porta questo titolo ed è un quadro che mi piace molto, e l’occasione è stata perfetta. Per rispondere alla tua domanda, il Pandaemonium è la fortezza infernale in cui risiede Lucifero, secondo il Paradise Lost di John Milton, ed è il tema della copertina e della titletrack.

03. Quali sono le band che ti influenzano e hanno avuto un peso per il tuo sound?
Sono veramente tante perché ascolto davvero tanta musica, Metal e non. Ovviamente chi ci segue sa che per me i Bathory occupano un posto speciale, ma altri nomi che posso citarti sono Nightwish, Yngwie Malmsteen, Burzum, Windir, Angelo Branduardi, Pino Daniele, Loreena McKennitt, Bach, Beethoven, Wagner, Chopin… ascolto veramente tante cose e credo che tutte abbiano un qualche impatto sulla mia musica.

04. Parliamo un po' di come nasce solitamente un tuo brano e in generale del processo compositivo e di registrazione.
Parto da un riff di chitarra e continuo da lì. Una volta che la traccia di chitarra è pronta e il brano ha una struttura, registro una bozza e inizio ad arrangiare il resto degli strumenti. Quando il brano è completo registro la versione finale, anche se non sempre è necessario riregistrare tutti gli strumenti. Spesso lascio le tracce delle versioni demo nello spirito del “buona la prima”, il che rende tutto molto più autentico in un mondo in cui siamo sovrastati da Metal che sa di plastica per quanto è ritoccato, aggiustato, iperprodotto e privo di personalità. I testi solitamente vengono aggiunti alla fine, una volta che il brano nella sua forma strumentale ha raggiunto la sua versione definitiva.


05. Cosa pensi di offrire di diverso e/o particolare in ambito metal?
Per quanto riguarda i nostri primissimi album, il progetto era sostanzialmente un tributo ai Bathory fatto con profondissima passione, e a giudicare dai commenti ricevuti dai fan siamo il progetto che meglio ha capito, fatto proprio e portato avanti lo stile dei Bathory. Di nuovo, non lo dico io, lo dice chi ci ascolta. Oggi invece siamo concentrati sul crearci un’identità musicale e stilistica indipendente e personale, nel corso degli anni abbiamo introdotto nei nostri album sempre più elementi originali ma con Pandaemonium e i prossimi album stiamo facendo il passo successivo per separarci definitivamente dal semplice ruolo di “tributo”, una posizione che ci ha dato molta soddisfazione ma che dalla quale ora vogliamo distaccarci per “diventare davvero noi stessi”. Siamo convinti di avere ancora molto da offrire.

06. Porterai dal vivo questo tuo nuovo album?
Mi piacerebbe molto, ma ad oggi non ho dei musicisti con cui poterlo fare. Se riuscissi a trovare le persone adatte, mi piacerebbe riprovare a portare il progetto dal vivo.

07. Cosa pensi della fruizione della musica di oggi? Sei a favore della digitalizzazione o pensi che abbia in qualche modo danneggiato la musica, e soprattutto le piccole band?
La digitalizzazione è un’arma a doppio taglio. Da un lato permette alle band di ricevere potenzialmente molta più visibilità anche con risorse limitate. Dall’altra, proprio per questo siamo ricoperti da un mare di merda in cui è difficile trovare proposte davvero valide. Oltretutto, con l’avvento dei social, il calo drastico della soglia dell’attenzione e l’esplosione della necessità dell’approvazione altrui, tantissimi si buttano a seguire ciò che va di moda invece di fare musica perché davvero sono appassionati e credono di aver qualcosa da dire che sia genuino e originale. Sperano in un trucchetto facile per fare soldi e raggiungere la fama, e questo è senza dubbio uno dei motivi per cui la musica di oggi in generale è di bassissima qualità. Aggiungi il fatto che le piattaforme di streaming pagano i musicisti una miseria, intascandosi grandissima parte del guadagno, e la frittata è fatta. Per questo tanti musicisti oggi tirano fuori un singolo dopo l’altro, guazzabugli sonori che definire “musica” sarebbe una bestemmia, della durata di uno o due minuti. Il mondo della musica oggi versa in una brutta situazione. Credo che, se usato bene, il digitale sia un ottimo strumento e potrebbe davvero rendere il mondo della musica molto dinamico e stimolante. Ma per come sono andate le cose negli ultimi 20 anni, il mondo ha preso una piega diversa e forse abbiamo superato un punto di non ritorno. E il problema dell’inebetimento della popolazione va ben oltre il semplice disastro che è il mercato discografico...

08. Quali sono i tuoi piani più immediati? Insomma, dove vorresti che arrivassero gli Apocalypse?
Nell’immediato, proseguire con la promozione del disco nuovo. Stiamo facendo molte interviste, abbiamo ottenuto diverse recensioni e il responso dei fan finora è ottimo perciò cercheremo di continuare a spingere sull’acceleratore. Mi piacerebbe anche cercare di tirare su una band per portare il progetto dal vivo, quindi questo è senza dubbio in programma. Nel frattempo, dedicarmi anche a comporre nuova musica e tirare fuori idee per il prossimo album. Dove vorrei che arrivassero gli Apocalypse? Mi piacerebbe che la mia musica raggiungesse un pubblico sempre più vasto e mi piacerebbe arrivare ad essere un punto di riferimento e un’ispirazione per altri musicisti, cosa che a volte è già successa. Ma a patto di continuare a farlo seguendo la mia passione e ciò che nell’animo sento di voler fare. Non mi abbasserò mai a svendere il progetto seguendo questo o quell’altro “trend”, soltanto nella speranza di racimolare un po’ di consenso. L’esperienza mi insegna che seguire il proprio istinto invece di ciò che viene dall’esterno è la scelta migliore.

09.. Abbiamo finito, concludi come vuoi l'intervista!
Grazie dell’invito! Saluto tutti i lettori, e vi invito a procurarvi il nuovo album su Bandcamp e a farci sapere cosa ne pensate! Tenete a cuore il Metal. Ave.


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