DISRUPTED "Stinking Death" (Recensione)
Full-length, Trust No One Recordings
(2025)
Ormai in giro da una decina di anni, i Disrupted non fanno altro che portare avanti un concetto di swedish death metal trito e ritrito, già sentito in una tonnellata di altri dischi negli ultimi trent'anni e anche più. Se amate però band come i Dismember, gli Entombed, i Grave e quel suono lì, cioè quello con le chitarre a grattugia e la voce che è palesemente influenzata dai cantanti delle band che ho nominato, amerete questo album. Detto questo, questo nuovo e terzo "Stinking Death" è un album molto godibile e anche fatto bene, e qui si potrebbe aprire un altro discorso: quante band riescono ad inanellare un brano dopo l'altro dal tiro micidiale pur rimanendo semplici e legati al vecchio metallo della morte? Non tante, credetemi.
Quindi un album come questo offre circa quaranta minuti di death metal old school senza troppe novità , ma anche quel macello e merciume tipici di chi ama ancora molto gli anni Novanta del death metal e magari, con ogni probabilità , disprezza ciò che è venuto dopo, ovvero le mille contaminazioni e ibridazioni di questo genere. Ci sono a mio avviso dei punti di contatto tra questo tipo di death metal e l'irruenza del punk-hardcore, e questo io lo sento da quando ero un bambino, ma forse è solo una mia visione della cosa, quindi non approfondisco più di tanto il discorso, anche se molti saranno d'accordo con me, ci scommetto...
Brani come "Choke On the Cross", "Vile Impalement" o "True Death" offrono velocità e violenza, mentre in alcuni brani si scorge un minimo di ragionamento in più e una ricerca di parti più heavy e funeree ("Coffin Breath", "A Grave Ablaze" e soprattutto la lugubre e asfissiante "Funeral Vomit"), e quindi l'album a conti fatti risulta vario e non annoia, anche grazie ad un riffing sempre ispirato e ad una produzione tagliata su misura per il genere.
Insomma, un album per i fans del death metal puro e crudo, palesemente ispirato ai numi tutelari del death metal scandinavo e senza alcuna originalità , ma comunque molto, molto godibile. Consigliato!
Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 74/100
Tracklist:
1. Choke On the Cross
2. Coffin Breath
3. True Death
4. A Grave Ablaze
5. Vile Impalement
6. Necromantic Breeding
7. Funeral Vomit
8. Deflesh the Dead
9. Spew
10. Graveyard Torment
Line-up:
Thomas Liljekvist - Guitars
Mikael Hanni - Vocals
Johan Hjelm - Bass
Johan Kvastegård - Guitars
Daniel Liljekvist - Drums
Web:
Bandcamp
Spotify
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