UNETHICAL DOGMA "Dawn" (Recensione)
EP, Independent
(2024)
Gli Unethical Dogma sono una band contemporanea, guardano al futuro del metal e non al passato, con un sound corposo e una produzione potente. Hanno una visione moderna che coniuga musica con immagine, avendo prodotto diversi video a supporto. Questo non è un elemento scontato se pensiamo che “Dawn” è il secondo ep della band e segue a ruota “Dusk” uscito ad inizio 2024. Le due produzioni sono tra loro collegate dall’elemento tematico, ossia parlano della caduta in una spirale di follia del protagonista della loro storia, vittima di una malattia mentale. E la musica prova a dare sostegno a questo racconto di degenerazione attraverso sette brani, di cui due strumentali.
Siamo sui territori di un sound dai toni bassi, feroci, in cui divengono centrali le poliritmie, senza concedere mai spazio alla velocità ma privilegiando i breakdown. Siamo nelle vicinanze del djent, con suoni profondi, tempi dispari, riff ipnotici nella loro sequenza, e aperture melodiche nei ritornelli, che forniscono respiro all’insieme. Gli Unethical Dogma riescono ad essere variegati nelle loro monoliticità , grazie ad interessanti innesti di chitarra solista (“Atelophobia”) e un cantato vario e molto valido, che passa da growl a scream in modo naturale, con tante sfumature nel mezzo (“Climacophobia”). La modernità della proposta la trovo anche nell’idea di non proporre un album per intero, ma suddividerlo in due parti, forse ci sarà una terza parte (?) – chissà – lasciando alla band il tempo di creare musica fresca e di essere sempre lì presente.
La sensazione di schizofrenia latente permea tutto il lavoro, soprattutto quando subentrano suoni di tastiera alienanti e nei stranianti strumentali dal sapore di follia (“03.30am” “04.30am). Da lontano si sente anche una certa influenza americana di band come i Korn, sia nel cantato che in certe soluzioni armoniche (“VHS”). L’incalzante “Dawn” posta a chiusura è un macigno di notevoli dimensioni, in cui emergono tutti gli elementi distintivi degli Unethical Dogma ed è sicuramente il miglior brano tra quelli proposti per intensità e ferocia, senza tralasciare quel suon sinistro di tastiera che genera inquietudine come nei momenti a più alta tensione di un film horror.
“Dawn” è un concentrato di energia e pesantezza, di ombre e di buio, in cui nessuna luce filtra perché l’oscurità è costante, come essere rinchiusi in una stanza a diversi piani sottoterra, con una luce al neon che va ad intermittenza. Gli Unethical Dogma sono una nuova ottima realtà italiana con tante idee ed un suono in evoluzione. Da scoprire.
Recensione a cura di John Preck
Voto: 75/100
Tracklist:
Nessun commento