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ANVIL "One and Only" (Recensione)


Full-length, AFM Records
(2024)

Ventesimo album e non sentirli. E dire che il primo approccio con questo album da parte del sottoscritto non era stato tra i più felici. Lo avevo bollato come un episodio minore della carriera di questa storica band metal canadese, forse mi era piaciuto meno di altri loro album, ovviamente meno rispetti ai loro primi album che sono intoccabili, ma quelli fanno storia a parte. Insomma, qualcosa non mi tornava. Ma poi ebbi una illuminazione: stavo ascoltando questo album pretendendo qualcosa di veloce e potente che magari la band stessa aveva proposto in modo maggiore in alcuni album. Insomma, volevo del power-speed metal e invece questo è un disco che ti fa tornare alle radici del metal e anche dell'hard rock, e quindi agli anni Settanta.

Visto nell'ottica di un album di rock duro molto influenzato dal blues e dall'hard rock di quella decade, allora acquista tutto un altro smalto. In questo album c'è una ricerca del refrain vincente che magari non era così preponderante in tante loro produzioni degli ultimi venti anni circa. Qui si riscoprono gli Scorpions, i Motorhead, gli AC/DC, i primi Judas Priest e anche gli ZZ Top volendo! Non mancano le bordate quasi speed, basti ascoltare pezzi come "Fight For Your Right" o "Blind Rage", ma per il resto la band suona con una discreta classe e intrattiene molto bene per i tre quarti d'ora di questo album. Ci sono anche tributi ai Black Sabbath ("Haertbroken"), ma la parola d'ordine è la melodia e una certa cura per proporre un hard rock metallizzato che, udite udite, risulta anche decisamente raffinato (sempre per i canoni degli Anvil).

Alla fine della fiera questo è un disco di onesto heavy metal che metto tranquillamente sopra gli ultimi anche troppo incensati album di mostri sacri come Saxon ed Accept, perchè semplicemente suona genuino e decisamente divertente. Non ci credete? Allora lasciatevi andare sulle note della irresistibile e catchy "Gold and Diamonds" o della potentissima "Dead Man Shoes" e poi ne riparliamo.

Per il resto, la band suona molto bene come sempre, ma Lips e Robb Reiner non hanno bisogno di presentazioni, soprattutto il secondo che è un batterista tanto valido quanto, purtroppo, un po' snobbato, mentre una citazione per l'ottimo lavoro ai cori al basso da parte di Chris Robertson va fatta, perchè è stato un ottimo innesto quasi dieci anni fa. 
Se amate gli Anvil, ma anche l'hard rock e il metal degli anni Settanta/Ottanta non potete mancare questo appuntamento!

Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 73/100

Tracklist:
1. One and Only
2. Feed Your Fantasy 
3. Fight for Your Rights 
4. Heartbroken 
5. Gold and Diamonds  
6. Dead Man Shoes 
7. Truth Is Dying 
8. Rocking the World 
9. Run Away 
10. World of Fools 
11. Condemned Liberty 
12. Blind Rage 

Line-up:
Robb Reiner - Drums, Songwriting
Steve "Lips" Kudlow - Vocals, Guitars, Songwriting, Lyrics
Chris Robertson - Bass, Vocals (backing)

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