Intervista: DEADLOCK CREW
I Deadlock Crew sono una band proveniente da Trieste attiva sin dalla fine degli anni Novanta. Hanno pubblicato due album, e l'ultimo esce proprio in questo 2024 ed è intitolato "No Way Out" e lo abbiamo recensito QUI. Abbiamo scambiato qualche chiacchiera con Lorenzo "Lordrenzo", chitarra e voce della band. Buona lettura!
01. Com’è nata l’idea di formare i Deadlock Crew?
Abbiamo sempre avuto il sogno di suonare in una band Heavy Metal, alcuni di noi già militavano in altre band ma eravamo insoddisfatti, quando ho fondato i Deadlock Crew non c'era soltanto la passione della musica, ma un feeling, un impegno ed un rispetto che non avevamo trovato prima. Per questo la formazione da 20 anni è sempre la stessa.
02. Cosa vi ha spinto a iniziare la strada DIY, visto che siete Tribute band dei Metallica ?
Eravamo stufi marci di suonare solo cover. Ci stavamo spegnendo come musicisti. Creare musica nostra ci ha ricaricato! E ora preferiamo suonare musica che abbiamo creato noi, senza ombra di dubbio! Amiamo i Metallica ma se fossimo soltanto una tribute band, i Deadlock Crew sarebbero sciolti da anni. Purtroppo, e dico purtroppo, è più facile trovare serate "live" proponendoci come tributo ai Metallica, ma noi spingiamo sempre per suonare le nostre canzoni, ci da molte più soddisfazioni, più energia. Potendo scegliere suonerei sempre e solo pezzi dei Deadlock.
03. Qual è il processo creativo dietro la produzione dei vostri due album “Lookdown On Me” e “No Way Out”?
Di solito io che sono il cantante chitarrista propongo i brani, essendo un chitarrista prima che un cantante, quasi sempre le canzoni nascono da alcuni riff principali che poi, se necessario, vengono sviluppati ed arricchiti dagli altri membri della band. Un processo perfezionato nell'ultimo album. E' un processo lento, moltissime canzoni vengono registrate in velocità e riascoltate dopo qualche settimana. Solo così riusciamo a capire se il pezzo è buono e vale la pena registrarlo con cura o se, come la maggior parte dei casi, è meglio cestinarlo.
04. Come descrivereste l’evoluzione del vostro sound da un album all’altro?
Credo che sia dal punto di vista dei suoni usati, che dello stile, ci stiamo avvicinando al Thrash più che in passato. Stiamo cercando di curare molto di più il groove e il ritmo delle canzoni. E' importante avere buone idee, ma riteniamo fondamentale cercare di migliorarsi anche tecnicamente. Quest'ultimo album è sicuramente più complicato, ci piace, e continueremo su questa strada.
05. Come vi descrivereste in termini di performance dal vivo e cosa cercate di trasmettere al vostro pubblico?
L'immagine che cerchiamo di trasmettere a chi viene a vederci è basata sulla positività . Cerchiamo di trasmettere la nostra idea di Metal e la nostra energia positiva a chi ci ascolta. Un flusso di emozioni da noi al pubblico e viceversa. Se riusciamo a cogliere sguardi sorridenti o divertiti allora significa che siamo riusciti nel nostro intento! .C’è un brano specifico nei vostri album che avete particolarmente a cuore? Abbiamo cominciato ad amare il pezzo più leggero e thrash dell'utimo album: "Io sono un boomer". Lo suoniamo ad ogni nostro concerto perchè piace, diverte, e quindi questa non sarà una meteora. Siamo già al lavoro su nuovo materiale cantato anche in italiano.
06. Com'è nata l'idea del videoclip di "Burn Devil Burn"?
Il video di "Burn Devil Burn", dove ci sono soltanto disegni ed animazioni è stato un esperimento. Abbiamo voluto trasformare la canzone in immagini, molte delle quali create con l' I.A. Un video a "budget zero" che ci piace tantissimo, un'ottima idea che ci ha permesso di risparmiare soldi per comprare le birre!
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