UNLEASH THE ARCHERS "Phantoma" (Recensione)
Full-length, Napalm Records
(2024)
La band piĆ¹ tosta sotto Napalm Records, e fra le altre cose, una delle poche ad essere una vera female-fronted band che suona Heavy Metal, e non Pop Music sotto mentite spoglie, ma neanche poi troppo, visto che un sacco di queste band moderne ti fanno il balletto seducente a favor di videocamera manco fossimo in piena Euro-Dance anni ‘90! Senza contare la prova generale di “Time Stands Still” pubblicato nel 2015, la band canadese guidata dalla strepitosa Britney Slayes e dal portentoso batterista Scott Buchanan, con il precedente "Abyss" del 2020 e ancor piĆ¹ con il piĆ¹ datato "Apex", anno 2017, avevano davvero toccato l'apice, appunto, di quello che dovrebbe essere davvero il Metal moderno. Una miscela perfettamente calibrata fra NWOBHM, Power, Progressive e Melodic Death e anche qualcosina di Black Metal, il tutto sorretto da una voce superlativa e da musicisti che stanno lƬ per suonare e non per fare i bronzi di Riace! E poi brani strutturatissimi, album estesi al massimo e sempre tante e bellissime canzoni, con melodie dai fraseggi sempre azzeccati e memorabili, per tutto il tempo, senza tregua! CioĆØ, ragazzi, il meglio del meglio del Metal, a sorreggere una saga fantasy e sci-fi da perfetti nerd inguaribili come il sottoscritto!
Ma questi ultimi brani, contenuti in questo loro nuovissimo album, non mi convincono affatto: le melodie con senza colore, stanche, noiose, e i riff mi iniziano a sembrare non piĆ¹ sentiti omaggi a tutto il Metal del passato, ma solo generici giri messi lƬ al limite come dimostrazione di perizia esecutiva. GiĆ prevedevo un flop devastante dai singoli rilasciato prima dell’uscita ufficiale, ma qui rasentiamo, nel complesso, la delusione clamorosa! Ricordate? Avevo prospettato brutte cose circa l'ultimo album dei Nocturna, che fin dal loro debutto sappiamo bene che ruffianate propongono! Eppure, sentito nella sua interezza, e col metro di giudizio calibrato a quel tipo di musica, il tonfo non c'ĆØ stato, e il loro lavoro da canzonieri radiofonici l'hanno assolto ancora una volta!
Gli Unleash The Archers non erano dei musicisti da Festival di Sanremo in versione borchiata! E quindi gli standard sono diversi e tutto deve essere filtrato alla luce di quel che la band ĆØ stata in grado di fare, e piĆ¹ di una volta, nella sua carriera! Che sia finito il loro arco di sviluppo? Tutti gli artisti ne hanno uno: hai delle cose da raccontare e lo fai bene per un certo tempo: magari ti riesce subito, magari devi prendere la rincorsa, perĆ² ad un certo punto sei lanciato, ma non avrai fiato per sempre! Nessuno lo puĆ² avere! PerchĆ© ad un certo punto o metti il pilota automatico oppure ti fermi, respiri, recuperi forze, e poi cambi sport: nuoto? Salto in lungo? Lancio del peso? Curling? Non so cosa sia meglio: forse fermarsi in tempo, senza nemmeno finire troppo spossati!
Poi Scusate, ma ci sarebbe un certo Filippo Tezza che ha rilasciato, nel 2018, un remaster del suo secondo album dell'anno precedente, “A Shelter from Existence”, che ĆØ oltre un'ora di Power Metal favoloso, anche ibridato col Black Metal e con soluzioni estreme, proprio come i Noble Beast che pubblicarono il loro debut con analoghe caratteristiche (di eccellenza!) giĆ nel 2014: Power Metal 2.0 di quello che fa il salutino con la manina a tanti nomi ben noti e anche storici del genere, compresi questi Unleash The Archers, che a malapena riconosco in questa brodaglia annacquata di 56 minuti che non valgono, tutti insieme, la sola “Dawn of Ages” del 2011 o “Upon Ashen Wings” del 2012! Artwork bellissimo e dalla scelta azzeccata nei suoi cromatismi, ma non basta certo solo questo, anche per un fanatico ci arti visive come me! Davvero una tragedia!
Recensione a cura di Luke Vincent
Voto: 65/100
1. Human Era
2. Ph4/NT0-mA
3. Buried in Code
4. The Collective
5. Green & Glass
6. Gods in Decay
7. Give It Up or Give It All
8. Ghosts in the Mist
9. Seeking Vengeance
10. Blood Empress
Line-up:
Scott Buchanan Drums
Brittney Slayes Vocals
Grant Truesdell Guitars, Vocals
Andrew Saunders Guitars, Vocals
Nicholas Miller Bass
Web:
Bandcamp
Homepage
Spotify
Nessun commento