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TEZZA F. "Key to Your Kingdom" (Recensione)


Full-length, Elevate Records
(2024)

Proprio come per gli Arcane Tales, anche in questo caso ci troviamo dinanzi ad una one-man band, ma non nell’ambito Black Metal, dove questa soluzione solista è stata applicata in più di un'occasione, e con esempi celebri, famosi o famigerati, ma in reami propri del Power Metal più melodico! Ora, come forse già sapete, io stesso sono mastermind, il “capoccia”, di una one-man band, e pur avendo nel novero delle mie influenze anche tanto Metal estremo, alla fine provengo dall’Heavy Metal britannico Iron Maideniano e subisco forte anche l’influenza del Power Metal epico alla Blind Guardian! Quindi tutto sommato, mai come in questi casi appena citati, si parla proprio di colleghi, di gente che professa il proprio mestiere e passione in solitaria e con una firma personale ben riconoscibile.

Per me, qualsiasi genere musicale si decida di praticare, nulla è come la formula della one-man band: ho provato, per qualche anno nel mio lontano passato, fine anni ‘90, a far parte di una band canonica, ma vedere la musica come un'espressione troppo intima rovina senza dubbio i rapporti con i collaboratori e non crea dei buoni presupposti per un vero gruppo di musicisti che funziona! Quindi, se alla socializzazione si preferisce la propria libertà, pur magari dovendosi impegnare come poli-strumentisti e compositori in qualsiasi ambito, almeno quadruplicando la fatica annessa al fare musica, allora non esiste soluzione migliore, e credo che Filippo Tezza lo abbia capito benissimo come il sottoscritto e molti altri. Il suo Power Metal è di quelli per nulla ruffiani, anzi: i fraseggi sono melodici, ma non per forza semplici o peggio ancora, banali!

Ad orecchio, ho come l’impressione che Filippo ci sappia fare: il gusto melodico c’è e si sente, anche se magari non proprio tutto è riuscitissimo e memorabile, però va be’, i Blind Guardian o i Rhapsody sono riferimenti molto elevati, e ci vuole tempo per arrivare a certi risultati, ma credo che questo progetto abbia delle buone carte da giocarsi in futuro, e ripeto: non la sta buttando sul Power Pop da cosplayer del sabato pomeriggio come certe cose che vedo in giro sotto etichette prestigiose e blasonate! La produzione, che parte da delle sessioni di home recording, è fatta davvero a modo, con suoni puliti e potenti, ma non artefatti, e l’esecuzione è precisa e perfettamente calibrata allo stile proposto dal progetto. Il mastering invece è stato eseguito in studio professionale, ma davvero, tutto quel che ha gestito da solo il buon Filippo, anche il mixing, è davvero notevole!

Ora, non ci sono così tanti parti soliste di chitarra come son solito confezionare io, che su quello son davvero un po’ prolisso, invece qui è tutto più moderato e ci si concentra sulle melodie vocali, e seppur Filippo Tezza non abbia una timbrica ed estensione di chissà quale stella della galassia, funziona proprio perché non si sforza, lavora nel suo range di competenza e mantiene la sua tessitura vocale senza strafare o strozzarsi. La batteria è programmata, e anche qui, siamo sulla stessa barca, e lavorando con la drum machine da una vita, devo ammettere che la scelta dei suoni è validissima, quindi ottimi campionamenti e pattern scritti in modo coerente, da vero batterista, diciamo così! Credo sia stato fatto anche un certo lavoro di umanizzazione perché non c’è quella sensazione di meccanico e sintetico associato all'ovvia precisione metronomica di un simile strumento digitale! Ottimo!

Proprio come chi scrive, l'artista qui è autore anche del logo del proprio progetto solista e della composizione grafica della copertina: ovviamente campo libero al classico immaginario fantasy con draghi e castelli al chiaro di luna! Potremmo lamentarci della mancanza di originalità, ma quando poi la musica funziona e non è pacchiana o stucchevole, va benissimo anche così! Il disco dura parecchio, 50 minuti, ma ammetto che non si esagera e non si tira la corda come per altri prodotti, che durano tanto per il solo gusto di essere magniloquenti senza uno straccio di melodia che rimanga impressa per più di 20 secondi! Proprio come i Blind Guardian di "A Night At The Opera", Filippo chiude le danze con una suite da 14 minuti, ovvero "For Death or Glory": ammetto che non sono un sostenitore di questi brani così lunghi messi a fine titletrack, specie se di album molto corposi già di loro.

Per quanto concerne invece la formula stessa del brano esteso e narrativo, proprio come si usava in abito Progressive Rock, ne sono un appassionato da sempre e come artista mi cimento a mia volta nell'impresa del brano mastodontico, solo non metterei mai una simile sfida all'ascoltatore dopo molti altri brani, seppur tutti validi. A parte questo piccolo e marginale appunto circa la dinamica della scaletta, che è sempre più assennata di quanto fatto dagli Iron Maiden in "The Book of Souls", dove dopo un doppio LP pieno di brani lunghi e anche un bel po' fiacchi e noiosi, si arrivava al brano più articolato della loro carriera, di ben 18 minuti complessivi, posso affermare che no, Filippo non è fiacco, non è noioso e non cade su certi deliri di onnipotenza: sa il fatto suo, e ce lo fa capire con tanti brani frenetici, una bella ballad e una suite progressive. Aumenterò anche un pochino il voto, ma solo perché penso si tratti di un album davvero notevole per un ragazzo che compone, suona e produce tutto per conto suo! Davvero promettente! Bravissimo!

Recensione a cura di Luke Vincent
Voto: 85/100

Tracklist:

1. The Fire Still Burns 
2. Voices 
3. Dead Roses 
4. Key to Your Kingdom 
5. Cold Rain 
6. Endless Night 
7. Moonlight Chant 
8. For Death or Glory

Line-up:
Filippo "Fil" Tezza - Vocals, All instruments

Web:
Bandcamp
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