Intervista: GREAT MASTER
Fautori di un power/heavy metal con venature sinfoniche, gli storici e italiani Great Master hanno tagliato il traguardo del sesto album in carriera e lo hanno fatto alla grande con un disco di valore come "Montecristo". Abbiamo intervistato il chitarrista Jahn Carlini!
01. Ciao e benvenuti su Heavymetalmaniac.it. Partiamo dal vostro monicker, cosa significa di preciso?
Jahn. Ciao Heavymetalmaniac.it e grazie del vostro invito! Il nome nasce dalla scena fantasy, a differenza di band come i Blind Guardian che sono stati ispirati dalle tematiche di Tolkien e dalle vicende del Signore degli Anelli, il nostro nome deriva dai romanzi fantasy scritti da Tracy Hickman e Margaret Weis di cui ero un assiduo lettore. Anche se non lo abbiamo mai rappresentato graficamente la raffigurazione è quella di una figura mistica e occulta, celata dietro al suo copricapo e mantello che con la sua saggezza conosce il passato e il futuro e lo racconta nelle sue storie.
02. "Montecristo" è il vostro sesto album, ne vogliamo parlare evidenziando magari le differenze col vostro precedente lavoro?
Jahn. Montecristo è stato l’album del cambiamento, nel senso che volevamo voltare pagina dal capitolo legato al pirate metal perchè ormai eravamo stati etichettati come una pirate metal band, cosa che non siamo. Si è pensato di rappresentare questo romanzo ritornando sui binari prettamente power metal e abbiamo deciso di alzare l’asticella, curando nei minimi dettagli, arrangiamenti e testi per rappresentare al meglio questo nuovo capitolo. E’ stato un lavoro molto complesso, il più difficile della nostra discografia perchè per la prima volta abbiamo deciso di curare ogni nostra canzone al meglio delle nostre possibilità , portando la conoscenza dei dischi precedenti. Per esempio in questo album abbiamo curato e puntato molto sui cori che abbiamo iniziato a trattare noi direttamente da Thy Harbour Inn. Il risultato è stato ottimo e ce ne han reso merito le molto recensioni uscite valutando questo disco tra i migliori del 2023.
03. Quali sono le band che vi hanno influenzato agli esordi e quali ancora hanno un certo peso per voi?
Jahn. Personalmente sono molto legato a sonorità epiche e power. Una band che posso citare per entrambe le cose sono i Running Wild, ma la mia base strutturale di partenza deriva dagli Iron Maiden. Per le sonorità epiche posso citare band come i Manowar dei primi album, i Warlord, i Bathory del filone epic-viking. Mentre per la parte power sono state molto importante per me band come i citati Running Wild, i Gamma Ray, gli Helloween, i Stratovarius.
04. Parliamo un po' di come nasce solitamente un vostro brano e in generale del processo compositivo e di registrazione.
Jahn. Fino a Montecristo ho sempre scritto io musica e testi. Dopo aver composto la canzone la registravo con la linea melodica della voce e la passavo ai ragazzi in modo che ognuno potesse applicarsi per la propria parte di competenza. Così la canzone veniva in sostanza migliorata apportando delle piccole modifiche. Con Montecristo principalmente la linea è rimasta uguale tranne qualche canzone che è stata composta da Giorgio e alla quale poi ho aggiunto il testo. Poi come nei dischi precedenti ognuno ha suonato la propria parte aggiungendo eventuali idee. Gli assoli di chitarra vengono in seguito, proposti da Manuel e poi valutati da tutti con eventuali modifiche. Per le voci invece propongo la linea a Stefano e poi lui ci lavora apportando eventuali idee. I cori restano alla fine. Dopo aver indicato anche qui la linea melodica, Giorgio ci lavora individuando 4-5 linee armoniche che registra col piano e ci ritroviamo a cantare tutti assieme.
05. In questi anni ci sono stati cambiamenti di line-up? Quali i più importanti?
Jahn. Ritengo i cambiamenti della line-up tutti importanti perchè ad ogni cambio si cerca sempre di migliorare e non tappare la falla. Sono grato a ogni musicista che è passato per il GM perchè ognuno ha dato il suo contributo per migliorare sempre più la band. Negl ‘ultimi anni e dischi la line-up è stata abbastanza stabile, l’unico problema riguardava la batteria, ma da un paio di mesi pensiamo di aver risolto il problema con l’entrata di Tommaso Zandinella che ci ha seguiti anche col recente tour in supporto agl’ Angra dove ha fatto vedere di che pasta è fatto e dove lo abbiamo ufficializzato.
06. Cosa pensate che offrano i Great Master di diverso in ambito power metal?
Jahn. Il genere ha già detto molto se non tutto, i Great Master portano il proprio contributo come fanno altri con il loro modo e stile. A noi piace sempre raccontare capitoli inediti che non siano stati trattati in ambito musicale così da avere qualcosa di “originale” da proporre. Abbiamo lavorato sullo stile musicale migliorandolo, si parte sempre da una base epica con melodie semplici ma allo stesso tempo d’impatto, alle quali abbiamo aggiunto la parte corale che portiamo anche live aggiungendo quattro voci alla principale.
07. Parliamo un po' del concept lirico di questo album e del perchè avete scelto proprio questo argomento.
Jahn. Montecristo è sempre stato uno tra i miei romanzi preferiti. Una storia che ha tantissime cose da raccontare e che trasporta completamente il lettore in questo mondo al fianco di Dantes quasi a volerlo aiutare e sostenere nella sua battaglia, nella sua vendetta. In Montecristo troviamo di tutto, tradimento, amore, strategia, pianificazione, vendetta, duelli…. è un’opera elaborata al dettaglio e si prestava al meglio a esser raccontata musicalmente con canzoni veloci, ballad, o tempi medi molto oscuri.
08. Cosa pensate della fruizione della musica di oggi? Siete a favore della digitalizzazione o pensate che abbia in qualche modo danneggiato la musica, e soprattutto le piccole band?
Jahn. Lo sviluppo del digitale con la rete ha contribuito molto ad aiutare le piccole band anche all’esordio che hanno avuto la possibilità di approcciare al mercato musicale pur non avendo nessuna etichetta discografica alle spalle, ma allo stesso tempo ha completamente inondato il mercato sia con cose di qualità ma anche pessime e questo ha portato a un degrado del mercato musicale. Personalmente avrei preferito continuare più con la vecchia strada meritocratica. Oggi c’è talmente tanto materiale che le stesse etichette discografiche se ne approfittano facendo pagare a band cifre folli pur di farle uscire a volte anche solo in digitale con musica inascoltabile, suonata e cantata male. Una volta le etichette investivano sulle band, oggi ci lucrano. Le testate giornalistiche ricevono talmente tanto materiale che scartano a priori molti dischi e tra questi potrebbe esserci anche il tuo, un disco per il quale ci hai lavorato e investito molto.
09. Ragazzi abbiamo finito, concludete come volete l'intervista!
Jahn. Un ringraziamento a voi di Heavymetalmanic.it per il supporto che ci avete dato. Invito i lettori a seguirci nei nostri social e ad ascoltare la nostra musica su Spotify. Ogni link può essere trovato partendo dal nostro sito web www.great-master.com.
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