RABHAS "Propaganda Antiumana" (2024)
Full-length, Broken Bones Promotion
(2024)
Un delicato arpeggio di chitarra classica ci introduce a questo “Propaganda Antiumana”, terzo album dei bolognesi Rahbas, band attiva fin dal 2011. Il disco in questione giunge a sei anni di distanza dal precedente, non per volontà del gruppo ma a causa della pandemia che, per circa due anni, ha bloccato qualsiasi attività. Rispetto alla formazione iniziale, la line up, nel corso degli anni ha subito solo due cambi: prima il chitarrista Christian (che abbandona la band dopo le registrazioni di “Maelstrom”, il secondo lavoro, per motivi familiari) e poi il cantante Pico (che si vede costretto a mollare per problemi alle corde vocali).
Ad ogni modo, la band non si è persa d’animo ed ha trovato due sostituti in Fischio (chitarre) e L. (voce). Ma cosa propongono i Rahbas? La base di partenza è death metal di stampo americano, sulla scia di Morbid Angel e Suffocation con molte influenze tecniche, sulla scia di quanto proposto dagli Atheist e i Pestilence, senza dimenticare i Nocturnus (soprattutto per quanto riguarda alcune scelte vocali e alcuni riffs, che mi hanno riportato alla mente quel capolavoro di “The Key”). La scelta più personale, abbastanza inusuale per il genere proposto, è la scelta del cantato in italiano. Però, proprio, sulla voce ho dei dubbi da esprimere, non tanto sul growl, profondo quanto basta ma senza diventare un suono puramente gutturale, quanto sul pulito. Oltre a non apprezzare in generale le clean vocals nei generi estremi (le ritengo fuori luogo, non posso farci niente), la voce pulita di L, vicina all’hardcore come impostazione, non riesce a convincermi e credo che non sempre si adatti a quanto proposto dal gruppo, a differenza del growl.
Tra gli esempi migliori in cui le due anime vocali si fondono perfettamente è nella canzone più lunga del disco, “Nevrosi Allucinatoria”, canzone claustrofobica e ricca di cambi di tempo e riff, che riescono a trasportare l’ascoltatore tra i meandri fetidi di un manicomio. Molto d’impatto anche la successiva title-track, dove le varie anime della band si amalgamano perfettamente. Esempio, invece, in cui la voce pulita non mi ha convinto è “Traditori di tutti”, nella quale questo tipo di voce non c’entra niente. Su questo aspetto consiglierei al gruppo di lavorare un po’, in quanto un uso eccessivo di clean vocals rischia di rovinare quanto di buono fatto dai musicisti. E di buono c’è veramente tanto. La sezione ritmica è una macchina schiacciasassi, compatta e potente. Le chitarre passano senza difficoltà da riffs abbastanza lineari e d’impatto a trame molto più articolate, mostrando doti tecniche di tutto rispetto, sia nelle ritmiche che nei solos. La produzione è di alto livello e riesce a mettere in evidenza ogni singolo strumento. I 44 minuti circa del disco, in generale, si fanno ascoltare con piacere e ve lo dice uno che non è esattamente un ascoltatore di questo genere.
Un consiglio che mi sento di dare alla band, avendo visto qualche loro video live, è di lavorare un po’ sull’aspetto visivo sul palco. Dal momento che oggi i live, spesso, influiscono sulla notorietà di un gruppo più della musica su disco, credo che un gruppo death (anche se tecnico e, quindi, più ricercato) non dovrebbe presentarsi sul palco con i capelli sistemati e gli occhiali. Opinione personalissima e assolutamente non condivisibile ma che mi sentivo di dare alla band.
Recensione a cura di Marco "Wolf" Lauro
Voto: 75/100
Tracklist:
01. Intro
02. Traditori Di Tutti
03. Metastasi Sociale
04. Amygdala
05. Nevrosi Allucinatoria
06. Propaganda Antiumana
07. Lacrime
08. Corpo In Avanzato Stato Di Decomposizione
09. Montagna
10. Oscurità
Line up:
L – vocals
Preck – bass + guitars
Sguicio – drums
Fischio - guitars
Links:
Bandcamp
Soundcloud
Youtube
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