Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

NO MAN EYES "Harness The Sun" (Recensione)


Full-length, Buil2Kill Records
2023 

Terza prova sulla lunga distanza per i metallers No Man Eyes, che tornano con un lavoro ambizioso, dopo il secondo “Cosmogony” del 2016. Sette anni che hanno portato la band a dei cambiamenti di formazione ed a scrivere una complessa storia dai connotati fantascientifici. A supporto dei quattro membri ufficiali sono giunte delle collaborazioni esterne, essenziali per dare concretezza ad una storia in cui i diversi personaggi creati sono stati interpretati da due cantanti aggiuntivi. Inoltre vi è stata la collaborazione con due tastieristi per dare ampiezza ed orchestralità al tutto.

“Harness The Sun” è album che si nutre di diverse influenze e si sviluppa su molteplici atmosfere, passando da brani più serrati ad altri dai risvolti più classici. Durante l’ascolto si ha sempre la sensazione di una musica matura, studiata nei minimi dettagli, che emerge in tutte le sue sfaccettature grazie ad una produzione che esalta tutte le parti, donando organicità all’insieme. Siamo di fronte ad un power metal potente, con un riffing a tratti molto affilato, senza rinunciare mai a passaggi tecnici, sfiorando il prog metal in certi frangenti (“Craving Tomorrow”). 

Le capacità tecniche messe in campo sono di grande spessore e si evidenziano non solo nei tecnicismi, ma anche negli arrangiamenti ben congegnati (“I Am Alive”). Indubbiamente le parti vocali giocano un ruolo centrale, grazie alle interpretazioni di notevole livello con linee ben congegnate ed un gusto melodico di grande valore (“Viracocha”). A supporto c’è una base ritmica che supporta con determinazione, grazie al lavoro dietro le pelli di Tony Anzaldi, pilastro centrale su cui la chitarra si destreggia con naturalezza tra ritmiche pesanti, solo ben amalgamati e aperture melodiche mai stucchevoli (“Will You Rise”). “Harness The Sun” è una canzone dal grande potenziale, uno dei momenti più duri e dinamici, che colpirà gli amanti del genere. 

Il risultato finale è di pregevole fattura e ci presenta i No Man Eyes come una gradita sorpresa, con un power metal dalle tante sfaccettature, che partendo da influenze classiche del genere, si destreggia con personalità e determinazione, per un risultato finale estremamente positivo.

Recensione a cura di John Preck
77/100 

Tracklist:
1. The Altar of Science
2. Craving Tomorrow 
3. Isaac 
4. Harness the Sun 
5. I Am Alive 
6. Viracocha 
7. Will You Rise 
8. My Greatest Fear 
9. Son of Man 
10. When Life Goes Away

Line-up:
Andrew I. Spane - Guitars
Alex Asborno - Bass
Fabio Carmotti - Vocals
Tony Anzaldi - Drums

Links:

Nessun commento