TICINUM “A’ la Porta di Cént-Tùr” (Recensione)
Full-length, Darker Than Black Records
(2023)
Ticinum, nome della città di Pavia in epoca romana, è una neonata compagine melodic black metal che della storia e della cultura della propria citta natìa si è fatta ambasciatrice, attingendo a un dialetto derivato dall’antica lingua lombarda e a leggende e tematiche inerenti alla tradizione pavese. Il progetto prende forma nel 2022 per volontà del cantante Theeleb Corax e del chitarrista Rattenkonig, a cui si aggiungono il bassista Agilulf e il batterista Manzullar: il sound del gruppo richiama un certo tipo di pagan black metal dai richiami epic/folk in cui predominano le tastiere e le melodie di chitarra, a riprodurre l’aura medievale e ancestrale dei temi proposti dal quartetto. “A’ la Porta di di Cént-Tùr” è il nome dell’album di debutto, pubblicato sotto l’etichetta tedesca Darker Than Black Records nel 2023; il lavoro si compone di otto tracce comprensive di intro e di outro per un totale di poco meno di quartanta minuti di durata, in cui i Ticinum ci danno perfettamente l’idea dell’impronta musicale che hanno voluto dare al progetto.
L’album si apre con l’introduzione acustica “L’ìnduinél”, in cui si ode il passaggio di viandanti tra le acque del Ticino, per poi presentarsi in apertura della successiva “Bargniff” con l’epicità delle tastiere e delle melodie di chitarra folkeggianti di Rattenkonig, sotto lo scream rabbioso di Theeleb; il basso di Agilulf guida il rallentamento centrale verso un finale in crescendo maestoso e travolgente. Il brano narra di una mostruosa creatura mitologica che secondo la leggenda abita gli acquitrini melmosi del Po e del Ticino, presentando indovinelli e incutendo paura e inquietudine. “Il Muto dall’Acciaia al Collo” si apre con un riff melodico serrato seguito da melodie folk ed epiche, incontro a un finale dai toni solenni; il tema del brano è incentrato sulla leggenda di un pescatore pavese dotato di una rete magica in grado di pietrificare tutto ciò a cui viene a contatto, che utilizza contro la gelosa madre della sua amata trasformandola in una statua, poi ritrovata tra le acque del Ticino e denominata appunto il “muto dall’acciaia al collo”.
La seconda parte del lavoro è più brillante e meglio riuscita, a partire dalla rockeggiante “A Dalperga”, guidata da un mid-tempo dal riffing lento e cupo verso un intermezzo acustico molto delicato, in un crescendo tragico e maestoso verso la ripresa finale; “Al Pont dal Sìur di Fiàm” è l’episodio più tradizionale e personale dell’album, che dopo una partenza feroce si lascia andare a un lungo passaggio folk dai toni sinistri e tetri, in mezzo a sinfonie lugubri di tastiera, mentre la seconda parte è più solenne e travolgente. Chiude il lavoro l’outro di pianoforte “Scài ad Tron”, sognante e delicata come lo scorrere lento e perpetuo dell’acqua di un fiume che racconta ai viaggiatori storie e leggende di tempi passati ormai perduti.
“A’ la Porta di di Cént-Tùr” è un album che risuona dall’inizio alla fine di tradizione e di storia, rispecchiando egregiamente la volontà patriottica e tributaria dei Ticinum, profeti musicali e lirici della cultura pavese. Il lavoro è ancora acerbo, fatto di melodie abbastanza classiche per quanto riuscite, e solo a tratti mostra il coraggio di rincorrere le armonie tetre e lugubri che i temi proposti ispirano, puntando più sull’epicità e sull’aura solenne delle tastiere, ma il potenziale senza dubbio c’è, e in un’Italia così carica di tradizione e di storia è doveroso avere un occhio di riguardo per le numerose realtà musicali che dell’eredità della cultura nostrana si fanno portavoce. Ticinum è solo l’ultima di una lunga serie, e ci auguriamo ne verranno altre al più presto.
Recensione a cura di Alessandro Pineschi
Voto: 73/100
1. L'induinél
2. Bargniff
3. Il muto dall'accia al collo
4. Mug'd'oss därná
5. Adalperga
6. Al pont dal Sìur di fiàm
7. Strali di nera saetta
8. Scài ad tron
Agilulf - Bass
Manzullar - Drums
Rattenkönig - Guitars
Theeleb Corax - Vocals
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