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RADIO 8 "Disconnect" (Recensione)


Full-length, Independent
(2023)

I Radio 8 nascono a Frosinone nel 2017 e giungono oggi all’esordio discografico dopo aver pubblicato singoli ed ep, ma soprattutto dopo aver rodato la propria formazione con innumerevoli live show. La loro, infatti, è una musica votata al live. E questo è ancora più evidente leggendo la loro biografia in cui si notano l’ep di esordio (2018) registrato in presa diretta in studio e il live album “Live at Pentatonic” (2020).

“Disconnect” è un buon album di rock dalle tinte a stelle e strisce, dove ad emergere con prepotenza sono le chitarre, tra ritmiche e continui assolo alla vecchia che infarciscono praticamente tutte le canzoni. La voce di Devis Alviati è l’elemento più caldo e la si può apprezzare bene in “Woman” in cui la musica lo mette nelle condizioni di esprimersi al meglio. Il riffing a volte si perde dietro giri un po’ troppo derivativi come in “Highway” o l’iniziale “Radio Hate”. 

L’anima rock’n’roll esplode in brani tirati e grintosi come “Loser’s Victory” in cui il lato più street della band esce fuori con convinzione. Assoli a profusione con un wah wah spesso in evidenza rimandano prepotentemente agli anni settanta. La voce calda in “Lullaby” è uno dei momenti migliori tra ballad ed energico rock! Con “War Dog” e “Raise” escono fuori le migliori qualità dei Radio 8, in cui riescono ad essere più personali con un rock bello tirato (la prima) e lenta ed evocativa (la seconda). Il brano migliore la band ce lo riserva a sorpresa nella finale “Colors” in cui l’energia si fonde con delle ottime intuizioni vocali e la band osa qualcosa in più a livello di costruzione. 

In “Disconnect” i Radio 8 ci fanno sentire le cose migliori nella seconda parte, mentre nella prima non sempre le canzoni sono all’altezza. Un mixing non perfettamente bilanciato rende le chitarre ritmiche scollate dal resto e troppo in evidenza, con il basso troppo nelle retrovie. Questo porta ad una marcata mancanza di groove, lasciando la sola batteria a sostenere l’onere ritmico. I margini di crescita ci sono e la band deve sicuramente sfruttare al meglio gli elementi più distintivi tralasciando quelli che meno valorizzano la loro musica.

Recensione a cura di John Preck
65/100 

Tracklist:
1. Radio Hate
2. Memories
3. Party
4. Unrest
5. Woman
6. Highway
7. Lullaby
8. WarDog
9. Raise
10. Loser’s Victory
11. Still Here
12. Call your name
13. Colors

Line-up:
Devis Alviani - voce
Ezio Zeppieri - basso
Enrico Cinelli - chitarra
Andrea Pandolfi - batteria
Pasquale Del Brocco - chitarra solista

Web:

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