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RAUM KINGDOM "Monarch" (Recensione)


Full-length, Argonauta Records
(2023)

E’ una musica intensa, pesante, viscerale. Si sviluppa attraverso canzoni lunghe e profonde. Gli irlandesi sono al secondo lavoro, dopo l’esordio ‘Everything & Nothing’. Sono passati cinque anni ed oggi quest’album potrebbe essere anche il loro canto del cigno dopo la perdita del bassista Ronan Connor. 

“Monarch” si sviluppa attraverso trame musicali lente che chiamano in causa il post metal e band come i Cult of Luna. Ritmi lenti ed ossessivi, al confine con i territori sludge, fanno da base ad un riffing cupo e dai toni bassi, su cui la voce abrasiva, al limite di Dave Lee, si fa protagonista di una interpretazione molto sentita e incredibilmente funzionale a quanto proposto. Allo stesso tempo risulta efficace quando alterna le clean vocals, a cui da ampio spazio, creando quell’alternanza tra chiaro-scuro, tra pesante e melodico, che portano ad un saliscendi emotivo davvero intenso. 

Ed è qui che escono fuori quelle influenze che molto devono anche ad una band come i Tool. L’ascolto della lunga “Swallowtail” è esemplificativo di quanto viene proposto e delle relative influenze. Un brano che nei suoi oltre nove minuti, catapulta l’ascoltatore in un viaggio onirico, con le chitarre dal suono aperto che creano un vortice di umori neri. Un senso di dolore e di rabbia nasce da queste canzoni e non lascia spazio a sensazioni diverse, non emerge neanche un filo di luce ad illuminare le trame sonore durante tutto l’ascolto (“Comma”). 

Una buona produzione riesce a far risaltare con nitidezza i suoni ed a renderli caldi, basta sentire la base ritmica, la profondità che ne viene fuori e su cui la chitarra intreccia riff e melodie, con un suono cupo, dallo spettro ampio (“Pieris”). “Monarch” è un album dal forte impatto emotivo, si sviluppa attraverso trame sonore profonde, ed esplode con una interpretazione vocale viscerale. I Raum Kingdom dimostrano una grande compattezza e questo si sente nella qualità di un album vivo e non artefatto.

Recensione a cura di John Preck
77/100 

Tracklist:
1. Red Admiral 
2. Hairstreak 
3. Swallowtail 
4. Comma 
5. Gatekeeper 
6. Pieris

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