NOSTALGHIA "Au milieu de l'hiver" (Recensione)
Full-length, Independent
(2022)
Nell’ultimo anno il black metal mi ha notevolmente stupito per l’incredibile varietà di commistioni sonore alle quali può andare incontro: vi avevo già parlato di Elderwind, 1914 e Stormkeep, bands che grazie alle sperimentazioni sono andate ben oltre l’esempio della seconda ondata black nord - europea. La one-man-band di cui voglio parlarvi oggi, formata dal polistrumentista Alex Becerra, non è assolutamente da meno: direttamente dal Messico, i Nostalghia ci propongono un concept-sound interamente dedicato alle tematiche della malinconia, dello scorrere del tempo e, appunto, della nostalgia.
Uscito il 1 Luglio 2022 come produzione indipendente in formato digitale, ‘’Au Mileu de l’Hiver’’ è il quinto full-length dei Nostalghia: l’opera presenta una durata di quasi 50 minuti per sole quattro tracce (siamo dunque di fronte a pezzi molto lunghi, tutti ben oltre i 10 minuti). Ricondurre ‘’Au Mileu de l’Hiver’’ ad un preciso filone del black metal è davvero difficile: si può sintetizzare definendo il sound come un atmospheric con fortissime influenze blackgaze, DSBM ed una notevole vena sperimentale che porta l’opera ad episodi che toccano generi estremamente lontani dal classico black metal, come il jazz e addirittura la lounge. Proprio a partire da una struttura musicale riconducibile ad un blackgaze di scuola Alcest, Becerra dà sfogo alla sua abilità di polistrumentista: si innestano infatti arrangiamenti di piano, archi e addirittura sassofono (rarissimo caso nel metal, come vi dicevo lo scorso dicembre circa i Visionoir). Le linee vocali sono invece interamente in scream come da tradizione del metallo nero.
Il lavoro dei Nostalghia, a mio avviso, centra a pieno l’obiettivo: l’ascolto di ‘Au Mileu de l’Hiver’’ suscita davvero sentimenti malinconici e ammetto che durante l’ascolto qualche lacrimuccia mi è scesa. Se lo scopo di base dell’atmospheric black metal è riesumare emozioni profonde, l’operato di Becerra è lodevole e degno di nota: visto che a ciò si aggiungono creatività e un buono spirito di sperimentazione e voglio premiare questo album con un ottimo 90/100. doomVale dunque la pena esplorare il lato sensibile del black metal: se cercate atmosfere alla Archgoat, quest’album non fa per voi. Se volete invece un’esperienza nei meandri della mente umana, l’ascolto è vivamente consigliato.
Recensione a cura di Lupo Thrasher
Voto: 90/100
1. Elegy
2. Le temps détruit tout
3. Liminal
4. Scent of Sleep and Tears
Alex Becerra - Everything
Web:
Bandcamp
Spotify
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