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FAUSTUS "Memoriam" (Recensione)


Full-length, Go Loud Agency
(2022)

I Faustus sono una formazione svedese che propone un qualcosa di non facilmente catalogabile. Mi viene in mente un nome su tutti per poterveli presentare, anche se poi ascoltando per bene questo "Memoriam", secondo album della band, si scoprono molte altre sfaccettature. Il nome in questione è Meshuggah. In questo nuovo album, intitolato "Memoriam", in uscita a inizio novembre e registrato agli Obsidian Recordings, situati negli Studio Fredman in Svezia, questa band dimostra sicuramente un background radicato nel djent metal e nel death metal. Le ritmiche spezzate, il senso di alienazione e il mood apocalittico riportano sicuramente ai loro più illustri colleghi storici Meshuggah, ma come dicevo qui si fa più vivo certo death metal, seppur elaborato con massima cura e precisione per farlo rientrare, in un certo senso, nelle geometrie particolari che i Faustus imbastiscono.

Questa è una band dalle capacità tecnico-compositive formidabili e sanno davvero come fare male. Grazie ad una strumentazione che ricorda molto da vicino quella dei citati Meshuggah (tradotto: sono quasi sicuro usino chitarre ad otto corde), piuttosto che altre formazioni come Jinjer, Gojira o altri, e un suono messo a puntino per bene (mixed and mastered by Robert Kukla and Fredrik Nordström...e che dire di altro?), questa band ci trascina in un vortice di immane potenza e desolazione. Anche di questa band ho fatto una video reaction sul mio canale youtube che potete guardare QUI, e ho subito capito che siamo al cospetto di fuoriclasse. In questa recensione non andrò troppo nello specifico sui singoli brani, perchè prodotti del genere sono un blocco unico che va assaporato nell'insieme, e anche perchè si farebbe peccato a tracce valide non nominandole, visto il valore complessivo dell'opera, che è molto elevato. 

Ma se dovessi per forza menzionare degli episodi che mi sono particolarmente piaciuti, direi che la già citata "Sleep" è un condensato di ciò che potrete trovare in "Memoriam": drumming pazzesco, riff intricati, approccio cervellotico ma malevolo...Una coltre nera e mostruosa che inghiottisce ogni speranza. Ottima anche "Tempus", brano in cui il finale contraddistinto da vari strati di chitarra rende il tutto avvolgente e lugubre oltre ogni limite. Menzionerei anche "From The Beginning To The End", perchè in questo brano la band abbandona un po' lo stile fin qui evidenziato per abbracciare territori più melodici e lineari, e la sezione ritmica si fa infatti più "semplice". Buone le atmosfere al limite col melodic death/black metal che si fanno strada in vari momenti del brano. Per la voce in generale non c'è molto da dire, si esprime in un growl non molto estremo ma tipicamente death metal e che si sposa molto bene con il sound dei Faustus.

In definitiva questo "Memoriam" è un ottimo album, dove non vi sono cadute di tono e dove tutto è stato fatto davvero a regola d'arte. Per gli amanti del djent, del death nuova scuola e del post-hardcore, questo album è super consigliato. E non mi stancherò mai di dirlo: il metal attuale non ha nulla da invidiare a quello di decenni fa, siamo letteralmente pieni di ottime band, solo che devono essere valorizzate!

Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 75/100

Tracklist:
1. Deprived of liberty
2. Psychogenic
3. Anhedonia
4. Existence, Death
5. The Creation of what's called Hell
6. Architect of Ruin 
7. Sleep 
8. Tempus
9. Obscurity
10. From the Beginning to the End
11. XI

Line-up:
Oskar Pärlenskog – Drums
Anton Pärlenskog – Guitar
Mattias Lövhaga – Guitar
Nils Hedberg – Bass
Ludvig Setterlind – Vocals

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