SAINTS TRADE "The Golden Age" (Recensione)
Full-length, Art Of Melody Music & Burning Minds Music Group
(2022)
Tornano a distanza di tre anni da “Time To Be A Heroes” del 2019 (leggi recensione) gli emiliani Saint Trade con “The Golden Age”, terzo lavoro in studio. La band è sempre più padrona della propria musica e questo è evidente durante tutto l’ascolto. Siamo di fronte ad un hard rock che continua a guardare oltre oceano, creando un sound che attinge a quelle melodie figlie di un hard rock melodico (“That's What I Know”). Ma ciò non significa che disdegnano energia e sudore, come dimostrano l’opener “Neverland”, le centrale “Mirror Of Myself” e la finale “Born To Do (What I Want)".
Un'ottima produzione tira fuori chitarre graffianti e suoni cristallini, su cui l'ottima performance di Santi Libra alla voce crea grandi melodie. Ecco, un punto a favore della band, sono sicuramente gli ottimi ritornelli. La sezione ritmica fa la sua parte, creando una base solida su cui chitarra e voce possono spaziare sicure. Rispetto al precedente “Time To Be A Hero” i ritmi sono più elevati, ed il riffing è più centrato, basta ascoltare l'ottima “Casino Royale”, non a caso scelto come singolo apripista del nuovo lavoro. E non poteva mancare la ballad, “Stay With Me”, che con il suo andamento pop (nel senso buono del termine) potrebbe essere un altro possibile singolo su cui puntare. Se poi si vuole conoscere la vera anima dei Saint Trade si deve ascoltare “Once And For All”, senza ombra di dubbio il brano più riuscito di questo lavoro, quello con il tiro migliore.
Purtroppo allo stesso tempo c’è qualche canzone che non mi ha convinto pienamente come “Lockdown Blues” e “Together We Stand”, ma questo su un lavoro lungo ben undici tracce non pregiudica affatto il risultato finale. I Saint Trade si dimostrano una band in crescita, producendosi in un nuovo ottimo lavoro. “The Golden Age” è un album che va scoperto. Ed è un ascolto per tutti gli amanti di quelle sonorità hard rock melodico, che parte dagli ottanta ed arriva fino ai giorni nostri.
Recensione a cura di John Preck
Voto: 73/100
1. Neverland
2. Break The Chain
3. Casino Royale
4. That’s What I Know
5. Stay With Me
6. Lockdown Blues
7. Mirror Of Myself
8. Once And For All
9. Together We Stand
10. Double Trouble
11. Born To Do (What I Want)
Line-up:
Santi Libra: Voce
Claus: Chitarra
Andrea Sangermano: Basso
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