SEPTEMBER DAMAGE "Perception of Reality" (Recensione)
EP, Independent
(2022)
A distanza di sei anni dal precedente full-length "Timebound", tornano con un ep i romagnoli September Damage. Le quattro tracce presenti in questo "Perception of Reality" sono davvero ottime sotto molti punti di vista. Innanzitutto ho molto gradito l'approccio al death metal melodico dei Nostri, che è molto retrò e non si dipana in strani territori simili al metal-core di ultima generazione. Qui infatti abbiamo il melodic death che andava molto negli anni Novanta e personalmente ho anche ravvisato qualche vago influsso black.
Sebbene il sound delle chitarre sia massiccio e al passo coi tempi, la band riesce a riportarci alle magiche atmosfere di quasi tre decenni fa. Il mastermind e membro storico Devid Rugiero negli ultimi tempi ha dovuto far fronte ad una piccola rivoluzione nella line-up della band e probabilmente questo ep serve anche a introdurre al meglio i nuovi arrivati verso i fan della band e verso chi si approccia adesso a questa band. La formazione a mio avviso funziona molto bene, e in pezzi come l'iniziale "Invisible Soul" e soprattutto la conclusiva "Memories Don't Die" si riesce a percepire la classe, la tecnica e lo stile personale di questa band. Ho apprezzato anche il fatto che sia presente qualche sporadico arrangiamento ed uso dei synth, ma questo aspetto rimane come un sottofondo lontano ma comunque efficace. In questo senso i September Damage si avvicinano alle evoluzioni di un paio di decenni fa di formazioni come Dark Tranquillity o In Flames.
Un ep di quattro brani, di cui uno di questi è uno strumentale di nemmeno due minuti di durata, ovvero "Toxic Instrumental Vibes" forse non sono il massimo per dare giudizi definitivi e davvero centrati, ma ci sono degli aspetti che portano a pensare che questa band al prossimo giro potrà regalarci diverse sorprese, L'alone apocalittico e pessimista di queste composizioni riesce a colpire nel segno e a mostrarci una band che non ha bisogno di copiare troppo i numi tutelari del genere, ma anzi, offrendo spunti tutto sommato anche originali. Per adesso quindi il giudizio è positivo, ma ci auguriamo che presto la band torni sul mercato con un nuovo full-length!
Recensione a cura di Marco Landi
Voto: 75/100
Tracklist:
1. Invisible Soul
2. Tools or Victims
3. Toxic Instrumental Vibes
4. Memories Don't Die
1. Invisible Soul
2. Tools or Victims
3. Toxic Instrumental Vibes
4. Memories Don't Die
Line-up:
Devid Rugiero - Everything, Guitars, Guitars (rhythm), Vocals
Francesco Caliri - Drums
Gianluca Andreacchi - Guitars (rhythm), Vocals (backing)
Franco Fabbri - Bass
Bandcamp
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