DEFECHATE "Unbounded" (Recensione)
Full-length, Great Dane Records
(2022)
“Unbounded” è un puro concentrato di death metal della vecchia scuola, quella che non lascia spiraglio alcuno a qualsiasi forma di melodia. Qui ci troviamo di fronte a dieci tracce di marciume. E non potrebbe essere diversamente, visti i due musicisti titolari del progetto, ossia Giuseppe Tatangelo (Zora) e Luke Scurb (Humanglad). Ritmiche serrate, chitarre taglienti come rasoi, voce brutale tra growl e scream sono gli elementi fondamentali su cui poggia la musica dei Defechate (“Hyperammonaemic”). “Unbounded” arriva a due anni di distanza dall’ep “Overthrown Into Oblivion” e rappresenta l’esordio ufficiale su album per la band.
La scuola della Florida è sicuramente il lume ispiratore a cui i nostri hanno rivolto il proprio sguardo (“Burning Like The Water”). I momenti più interessanti sono da ricercare in quei pezzi più articolati, figli di quel technical death metal di scuola Atheist, come nella sorprendente “Unexpected Denier”, in cui ad emergere è il lavoro fantasioso e tecnico del basso, elemento cardine su cui poggia l’intero brano. La lunghezza media sui tre minuti rende l’ascolto dinamico e brutale, non lasciando respiro alcuno. L’assalto di “Oxydized Man” non lascia prigionieri, affogando l’ascoltatore nel marciume più totale, con il suo arpeggio soffocante. Atmosfere care ai Morbid Angel si incontrano in un brano come “Epicurean Herd” con la sua atmosfera brutalmente oscura. L’unico momento poco convincente del lavoro arriva con “The Unbound Storm” con poco mordente ed a tratti sconclusionato. Un assalto in stile Cannibal Corpse invece arriva con uno dei momenti più pesanti attraverso “Just Falling Leaves”, ferocemente brutale. Per chi scrive è uno dei momenti migliori.
La conclusiva “Il Signore Del Disordine” sperimenta con successo il cantato nella nostra lingua, su una base strumentale molto ben congegnata. E proprio per la particolarità della proposta invito ad iniziare proprio da qui l’ascolto. E poi proseguite con “Repent To Be Dead”, il pezzo che mi ha maggiormente colpito con il suo death metal cupo e aggressivo. I Defechate sono un’altra interessante band death metal del panorama nazionale e merita sicuramente l’attenzione degli amanti del genere.
Recensione a cura di John Preck
Voto: 73/100
1. Hyperammonaemic
2. Naked Thoughts
3. Burning like the Water
4. Unexpected Denier
5. Repent to the Dead
6. Oxydized Man
7. Epicurean Herd
8. The Unbound Storm
9. Just Falling Leaves
10. II signore del disordine
Luke Scurb - Guitars, Synthesizer
Giuseppe "Tat0" Tatangelo - Vocals, Bass
Web:
Bandcamp
Spotify
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