VOIVOD "Synchro Anarchy" (Recensione)
Full-length, Century Media
(2022)
Ammetto che normalmente, quando scrivo una recensione, tendo a restare nell’ambito di ciò che conosco: avendo una conoscenza dettagliata della continuità concettuale di una band posso approcciarmi con più sicurezza a un lavoro, soprattutto se si tratta di una produzione a un punto avanzato di una carriera, come è il caso del disco del quale sto per andarvi a parlare: il quindicesimo album in studio dei Voivod, "Synchro Anarchy".
Non è che non conosca i Voivod, beninteso: sono una band fondamentale del progressive metal, anche se imbrigliarli in tale definizione non sarebbe proprio corretto – il che li rende ancora più identificabili nello spirito originario della musica progressiva. Non ho mai ascoltato con attenzione la loro discografia piuttosto vasta, a parte i due album con Jason Newsted (probabilmente uno dei musicisti più sprecati e maltrattati della storia), ma nell’immergermi in questo loro nuovo disco, molto ben accolto da pubblico e critica, mi sono subito sentito a mio agio. La band si muove attraverso scenari, visivi e musicali, distopici e disturbanti, e consegna all’ascoltatore un miscuglio di cattiveria thrash, creatività prog e gran psichedelia grezza.
I brani di questo quindicesimo lavoro in studio – sul quale la band non sembra accennare a un sollevamento del piede dall’acceleratore – scorrono fluidamente, partendo in quarta con l’apertura di “Paranormalium” e della fulminatissima title track, su cui echeggiano prepotenti i Magma, e raggiungendo il picco sulla psichedelica “Holographic Thinking”, sulla quale aleggia imponente lo spettro degli Hawkwind. Fluidamente, dicevo: forse anche un po’ troppo fluidamente. L’album coinvolge, ma non riesce a rapire l’ascoltatore.
Di certo mi ha incuriosito, ed esplorerò di sicuro la discografia della band dopo questo ascolto, ma sospetto che proprio nei lavori passati troverò opere più coinvolgenti o più stupefacenti: per essere un album di progressive thrash decisamente contemporaneo (insomma: la band ha un approccio fresco e una produzione eccellente, non una fabbrica di nostalgia come tanti altri nella loro situazione), è un ascolto relativamente senza impegno, che stuzzica l’appetito!
Recensore: William Hypnotoad De Monte
Voto: 75/100
1. Paranormalium
2. Synchro Anarchy
3. Planet Eaters
4. Mind Clock
5. Sleeves Off
6. Holographic Thinking
7. The World Today
8. Quest for Nothing
9. Memory Failure
Line-up:
Rocky - Bass
Away - Drums
Snake - Vocals
Chewy - Guitars
Web:
Bandcamp
Homepage
Spotify
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