KILLER BE KILLED "Reluctant Hero" (Recensione)
Full length, Nuclear Blast
(2020)
È difficile trovare vera qualità nei supergruppi: non impossibile, certo, ma difficile. Riesce a ottenerne a tonnellate la squadra composta da Max Cavalera (fondatore dei Sepultura), Greg Puciato (dei Dillinger Escape Plan), Troy Sanders (degli immensi Mastodon) e Ben Koller (dei Converge, in sostituzione di Dave Elitch dei Mars Volta). Dopo un primo disco già convincente, i Killer Be Killed (questo il nome di questa moderna rocking teenage combo) hanno dato alle stampe a fine 2020 il loro secondo album Reluctant Hero. Un concentrato di energia, violenza e cattiveria raro, nel quale non mancano comunque momenti più dolci (o tetri), spesso opera delle due voci più melodiche, quella da cowboy di Puciato e quella da crooner infernale di Troy Sanders, un uomo che potrebbe cantare delle cover dei Primus coi rutti e sarebbe comunque miele per le nostre orecchie. Cavalera invece fornisce tutto il marciume necessario, oltre a contribuire, insieme a Puciato, alle stilettate chitarristiche. Sanders e Koller compongono la sezione ritmica della band.
Il disco non porta probabilmente niente di innovativo sul piatto, ma è un ascolto dannatamente divertente e coinvolgente (come molte cose su cui mette le mani Cavalera). Reluctant Hero offre diverse fucilate: l’opener “Deconstructing Self-Destruction”, “Inner Calm from Outer Storms”, il devastante pezzo corale “Filthy Vagabond” – palesemente autobiografica del solito Max, che ha proprio l’aspetto di un lurido vagabondo. Ci sono anche pezzi più riflessivi, come la tetra “From a Crowded Wound” o la strisciante “The Great Purge”, e la splendida conclusione della title track, con Troy e Greg uniti in un coro malinconico e dolcissimo.
Reluctant Hero non sarà di certo un nuovo classico del thrash o del groove metal, ma offre sicuramente la somma delle sue parti (un mostro sacro e tre dei nuovi eroi del metal mondiale, insieme) e decisamente qualcosa di più. La sensibilità hardcore di Koller e soprattutto quella prog di Sanders (gli echi dei suoi Gone Is Gone qui si sentono distintamente) offrono nuovi spunti sonori anche per chi crede di aver già ascoltato tutto. Arrivato alla fine del primo anno di pandemia, questo disco sembra prendere un po’ della melma accumulata nella solitudine del lockdown e costruire un fortino ben difeso, esorcizzando qualche demone che si era messo forse un po’ troppo comodo…
Recensore: William ‘Hypnotoad’ De Monte
Voto: 78/100
1. Deconstructing Self-Destruction
2. Dream Gone Bad
3. Left of Center
4. Inner Calm from Outer Storms
5. Filthy Vagabond
6. From a Crowded Wound
7. The Great Purge
8. Comfort from Nothing
9. Animus
10. Dead Limbs
11. Reluctant Hero
Line-up:
Greg Puciato - Vocals, Guitars
Max Cavalera - Vocals, Guitars
Troy Sanders - Vocals, Bass
Ben Koller - Drums
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