EVILSPELL "Padre Vostro" (Recensione)
Full-length, Blasphemous Records
(2021)
In un panorama musicale estremo sempre più orientato al progresso e alla sperimentazione, governato da band di elevato bagaglio tecnico che sembrano sfidarsi da più di vent'anni in una gara di innovazione e di fusione di stili, esiste ancora chi facendosi beffe delle mode del momento propone ai suoi pochi ma fedeli sostenitori una forma basica e minimalista di black metal spesso influenzata dal thrash old-school e da una certa versione di doom estremo in stile primi Samael. Di questa categoria fanno parte i milanesi Evilspell, quartetto fondato nel 2006 dedito ad un thrash/black metal vecchia scuola con influenze hardcore punk di cui non si aveva notizia da quasi otto anni; l'ultima release ufficiale è datata infatti 2014, split album con la one-man band punk/black metal Gemini, mentre l'ultimo album in studio "Necrology" risale all'anno prima. La band formata dal cantante e chitarrista Filo, dal bassista Igor, dal chitarrista e dal bassista Gigi, sostituto del compianto Fra, da allora non ha più dato traccia della sua esistenza, ma questa lunga attesa non ha certo mutato il suo spirito originario nè la sua idea di metal estremo.
Gli Evilspell sono tornati sulla scena con il terzo lavoro sulla lunga distanza dal titolo "Padre Vostro", uscito lo scorso ottobre sotto la Blasphemous Records, con il quale hanno dato un'altra dimostrazione della loro tendenza a rievocare gli albori della prima ondata del black metal, proponendo nove tracce di sfuriate puramente old-school, passaggi rallentati ipnotici e disturbanti e una produzione carica di quell'essenza sporca e bestiale di quegli anni, priva di tecnicismi fine a se stessi e di una qualunque forma di innovazione stilistica e sonora. In poco più di quaranta minuti i quattro lombardi hanno celato la loro indubbia capacità tecnica dietro un approccio musicale fortemente ancorato alla vecchia tradizione: le brutali accelerazioni di matrice punk metal si colorano di riff taglienti puramente black metal e di assoli thrashy forsennati, alternandosi a momenti lugubri e oppressivi che rendono l'atmosfera del lavoro cupa e ragionata. La voce rabbiosa di Filo si ispira al cantato hardcore punk della vecchia scuola, mentre le due chitarre fredde e affilate di Filo e Paul si rifanno molto al black dei loro End, attingendo qua e là ad un thrash teutonico in stile anni Ottanta.
L'album si apre con la furia martellante di "Horrid", brano thrash/black governato dal cantato sporco di Filo e dalla batteria forsennata di Igor, che spalancano le porte alle influenze black del riffing oscuro centrale, seguito da un rallentamento doom ipnotico e logorante, mentre a seguire troviamo un assolo tecnico e deciso dai richiami thrashy. La title-track è caratterizzata da un mid-tempo dai forti richiami thrash che si evolve in un blast-beat old-scholl diabolico e spietato, ad anticipare un passaggio black/doom oppressivo; le urla atroci di Filo si accompagnano a rallentamenti esasperanti e improvvise accelerazioni, tra cambi di tempo repentini e devastanti. Il riffing puramente black di "Masonic Scum" risulta memorabile ed efficacie, seppur minimalista, e progredisce nel finale in crescendo facendosi letale e tagliente, ad alto livello tecnico e compositivo; un riff lento e disturbante apre la successiva "Cardinal Rapist", ad anticipare la sfuriata thrash centrale che si apre nel finale ad una serie di riff melodici freddi di matrice black, ottimamente eseguiti. La strumentale di organo ed effetti ambient "Necrology" spezza a metà il lavoro, che prosegue con "Antisocial Satan" a suon di riff thrash old-school e accelerazioni black, interrotte da un un assolo repentino e serrato che si spalanca alla cupezza del black/doom, prima di una ripresa finale in blast-beat e riff affilati. In chiusura di album troviamo "Evil Slaughter", ennesima dimostrazione della capacità del quartetto milanese di unire black, thrash e hardcore punk in una rappresentazione di metal estremo minimalista e tradizionale, per quanto assolutamente devastante: riff thrash serpeggiano tra blast-beat e armonie di chitarra gelide e graffianti, prima di un intermezzo acustico lugubre che spalanca le porte ad una ripresa thrash/black guidata da un assolo tecnico di Paul e conclusa da un black/doom logorante e tetro, quasi angosciante.
"Padre Nostro" è un album che dall'inizio alla fine odora di altri tempi, di musica suonata per diletto come espressione di una rabbia interiore esasperata, ma al contempo sana: gli Evilspell ancora una volta si fanno ambasciatori del black metal di un tempo, che rifiuta la raffinatezza ma non disdegna la melodia e che mostra una capacità tecnica mai fine a se stessa. Se avete voglia di una nera e malefica ignoranza musicale, colma di odio e di armonie disturbanti, date un ascolto a questo album!
Recensore: Alessandro Pineschi
Voto: 72/100
1. Horrid
2. Padre Vostro
3. Masonic Scum
4. Cardinal Rapist
5. Necrology
6. Antisocial Satan
7. Pain
8. Sacrifice
9. Evil Slaughter
Igor - Drums, Vocals (additional) (screams)
Filo - Vocals, Guitars
Paul - Guitars, Vocals (additional) (screams)
Gigi - Bass, Vocals (additional) (screams)
Homepage
Nessun commento