SODOM "Bombenhagel" (Recensione)
Full-length, Steamhammer
(2021)
Non molto tempo fa, recensendo “Churches without saints", l'ultimo lavoro dei Desaster, ho espresso la mia idea su come il thrash metal sia più che mai vivo e vitale e di come si rinnovi di continuo grazie agli esempi della old school pur restando fedele a quest'ultima, mantenendosi sempre attuale: è infatti indubbiamente un genere versatile e coerente con sé stesso, nonostante le varie contaminazioni ed innovazioni alle quali può (e deve) andare incontro nel corso degli anni. Fatta questa premessa, oggi trattiamo della band che in quasi quarant'anni di carriera ha forse più di tutte le altre saputo declinare il thrash nelle più svariate forme rimanendo tuttavia sempre inconfondibile: stiamo ovviamente parlando dei tedeschi Sodom che con l'ultimo EP di tre tracce “Bombenhagel", uscito il 20 Agosto 2021 per Steamhammer, dà l'ennesima prova di solidità e fervore creativo, nonostante i continui cambi di formazione nella sua pluridecennale storia (unico membro fisso “lo zio" Tom Angelripper).
I Sodom nonostante i milioni di dischi venduti (e di soldi guadagnati) nella loro lunga carriera non hanno mai perso la buona abitudine di pubblicare, tra un full-length e l'altro, svariati EP ed altro materiale, tra ristampe, live, cover, inediti destinati a nuovi album o esclusi dai precedenti: insomma, tra un piatto forte e l'altro, i nostri ci deliziano sempre con dei sani “spuntini”. L'ultimo EP "Bombenhagel", uscito dopo il full-length dello scorso anno “Genesis XIX", sembra essere una buonissima premessa per il sound dei Sodom che verranno: infatti, dalle poche tracce proposte, sembra che la band teutonica abbia finalmente trovato solidità creativa con la nuova formazione, limando quelle incertezze che l'appena citato “Genesis XIX" presentava, dimostrandosi un album acerbo seppur nel complesso buono: i nuovi Sodom dunque con “Bombenhagel” appaiono essere in procinto di fare “quadrare i conti", proponendo un sound che unisce l'oscurità dei primissimi lavori della band (“In the sign of evil", “Obsessed by cruelty", “Persecution mania") al vigore tipicamente thrash degli album dal tema puramente bellico / militare, come “Agent Orange", “Code Red" ed “M-16". Dunque siamo di fronte a dei Sodom che stanno appesantendo il suono verso un blackened death metal rimanendo tuttavia ancorati ad un thrash sempre incalzante e ben marcato: ne sono la riprova i due inediti proposti “Coup de Grace" e “Pestiferous posse". Ma ovviamente merita una trattazione a parte la title-track “Bombenhagel": il brano è una buonissima “auto-cover" della celeberrima traccia omonima inclusa nell'album del 1987 “Persecution mania", l'opera che prima della consacrazione totale dei Sodom due anni più tardi con “Agent Orange" contribuì a dare inizio alla scalata dell'Olimpo del thrash da parte della band teutonica.
Il nuovo arrangiamento è in perfetta linea con il sound in precedenza descritto, ovviamente gode di un miglior lavoro di mixaggio e post-produzione, presenta assoli dalle linee melodiche modificate e nell'outro, oltre al classico inno tedesco suonato già nella prima edizione del 1987, sono inclusi quello russo e statunitense: scelta davvero di spessore da parte della band, a testimoniare come le attuali tensioni geopolitiche rischino di farci rivivere gli orrori del passato. Non a caso “Bombenhagel” parla della sofferenza delle truppe di terra tedesche e sovietiche (ed anche italiane, in particolare i nostri Alpini) durante la famigerata “Operazione Barbarossa” in Russia durante la seconda guerra mondiale: la fanteria infatti, già stremata dai combattimenti e dal freddo siberiano, era bombardata dagli aerei da attacco al suolo Ju-87 “Stuka” tedeschi e Il-2 Sturmovik sovietici, che pur di vincere la sanguinosa battaglia non perdevano occasione di mietere vittime senza pietà, evitando farsi troppi scrupoli a colpire anche i soldati della propria fazione (“Bombenhagel”, è infatti traducibile dalla lingua tedesca come “Grandinata di bombe").
Quest'ultima fatica dei Sodom è a mio avviso meritevole di un bel 75/100, voto davvero alto per un EP soprattutto in relazione alle difficoltà oggettive di dare un giudizio ben chiaro con solo tre pezzi a disposizione. In ogni modo se davvero il sound proposto in “Bombenhagel” sarà il quello che i Sodom consolideranno nei prossimi anni, ovviamente sfornando almeno qualche full-lenght, potremo assistere ad un ottimo nuovo capitolo della lunga storia della thrash band tedesca: dita incrociate, non ci resta che aspettare.
Lupo Thrasher
Voto: 75/100
1. Bombenhagel
2. Coup de Grace
3. Pestiferous Posse
DURATA TOTALE: 14:17
Tom Angelripper: Bass, Vocals, Lyrics
Frank Blackfire: Guitars
Yorck: Guitars
Toni Merkel: Drums
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