PARADOX "Heresy II: End of a Legend" (Recensione)
Full-length, AFM Records
(2021)
I veterani tedeschi tornano con un nuovo lavoro a cinque anni dal precedente "Pangea", e lo fanno richiamando uno dei loro dischi più apprezzati, "Heresy" del 1989. Tanta acqua è passata sotto i ponti, e se la band riprende da un punto di vista tematico uno dei suoi album più rappresentativi, da un punto di vista strettamente musicale, la band oggi si presenta con un sound moderno, potente ed uno stile maturo. Si sente l’evoluzione del proprio sound, non perdendo quell’animo thrash metal, ma ampliandone le coordinate. "Heresy II" è un album complesso, che per durata andrebbe considerato un doppio, un lavoro ambizioso che contiene al suo interno diverse perle metalliche.
L’album è un concentrato di thrash metal, le cui influenze principali vanno ricercate oltre oceano, principalmente in band come gli Annihilator ("Mountains and Caves") per il riffing e per le ritmiche proposte, soprattutto nei momenti più veloci e tecnici, ma anche per quell’elemento melodico dietro i solos, mentre il suono d’insieme, per la sua compattezza, ricorda le ultime produzioni dei Testament ("Journey Into Fear") e dei Flotsam & Jetsam ("Escape From The Burning"). I brani sono mediamente lunghi e dalle strutture complesse, ma mai autoreferenziali. Si sviluppano in modo organico e rendono l’ascolto sempre interessante. E’ evidente il notevole lavoro della band per la riuscita di questo album. Importante risulta il contributo di Charly Steinhauer dietro il microfono, con la sua voce rabbiosa ed ispirata, che riesce a costruire linee vocali interessanti e che elevano ulteriormente la qualità complessiva dell’album, con i suoi toni a tratti epici ("Burying A Treasure"). Con la lunga e complessa “A Meeting Of Minds” si toccano momenti epici, una ballad che per le atmosfere potrebbe ricordare certi Nevermore. Il puro thrash metal di brani come “Mountains and Caves”, “The Visitors” e “Priestly Vows” sono tra i momenti più esaltanti, brani trascinanti sia nelle sue ritmiche assassine che con il cantato esaltante, in cui all’aspetto aggressivo, si contrappongono elementi melodici d’impatto.
Momenti più moderni vengono a galla in brani come “Children Of A Virgin” e “A Man Of Sorrow” in cui all’elemento thrash si aggiunge un certo groove, con interessanti rallentamenti, che creano atmosfere a tratti epici, grazie alla componente vocale. "Heresy II" è un lavoro complesso ed ispirato, figlio di una band storica che continua a fornire prestazioni eccellenti, grazie ad una ispirazione di base intatta. E non fatevi spaventare dalla lunghezza. "Heresy II" si ascolta dall’inizio alla fine senza momenti di stanca. Questo è un album per tutti gli amanti del thrash metal!
John Preck
Voto: 80/100
1. Escape from the Burning 07:52
2. Mountains and Caves 05:14
3. The Visitors 06:02
4. Children of a Virgin 05:22
5. Journey into Fear 06:42
6. Burying a Treasure 05:18
7. A Meeting of Minds 09:09
8. Priestly Vows 06:51
9. Unholy Conspiracy 01:33
10. A Man of Sorrow (Prologue) 05:52
11. A Man of Sorrow 04:34
12. The Great Denial 09:26
13. End of a Legend 01:50
DURATA TOTALE. 01:15:45
Charly Steinhauer: Vocals, Guitars
Christian Münzner: Guitars (lead)
Olly Keller: Bass
Axel Blaha: Drums
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