Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

Metal sinfonico al top: LUCIANO LAUNIUS (Intervista)


Siamo rimasti letteralmente a bocca aperta dopo l'ascolto di "Painters Of Ether" (RECENSIONE QUI) del chitarrista italiano Luciano Launius! Un album che pesca a piene mani dal metal sinfonico e ci aggiunge quel quid in più che sta nel saper portare la musica quasi ad un livello cinematografico. Non ci stupirebbe che un domani questo album e questo artista partecipassero a qualche colonna sonora di film, magari fantasy. Era quindi ghiotta l'occasione per parlare con Luciano, e lo abbiamo fatto. A voi il resoconto della nostra chiacchierata virtuale. Buona lettura!

01 – Ciao Luciano. Per iniziare questa nostra chiacchierata ti chiederei di parlarci un po' della storia del tuo progetto musicale dagli inizi ad oggi.
Ciao! Grazie per avermi invitato a fare questa intervista ne sono veramente onorato! Sarà una bella sfida poter raccontare tutto in poche righe senza perdere il filo del discorso, ma ci proviamo! Questo progetto è nato tutto per per caso. Io ho sempre cercato di creare un gruppo metal, all'epoca era veramente difficile trovare delle persone nella mia zona alle quali potesse piacere il genere, che fossero state interessate e soprattutto brave a suonarlo, quindi creare una band era piuttosto difficile. Anni fa andavo a lezione da Andy Martongelli e ogni tanto mi capitava di fargli ascoltare dei brani che scrivevo, e un giorno mi chiese se avevo intenzione di incidere qualcosa perché li trovava molto interessanti, quindi mi venne questa idea di registrare un paio di canzoni chiedendo delle collaborazioni a musicisti che già suonavano il genere. Nel mondo della musica non ero conosciuto, era difficile mettere in piedi una band in questa situazione, poi le mie idee compositive erano piuttosto particolari. Dovevo trovare una soluzione! Ho quindi iniziato a contattare musicisti che sapevo che nonostante fossero piuttosto impegnati (anni fa si suonava ancora parecchio), forse un momento per una collaborazione per un solo brano lo avrebbero trovato! Da lì nacque l'idea di adottare questa formula per il progetto: un musicista, una canzone! I primi che ho contattato per registrare questo album sono stati Fabio Dessi e Francesco Tresca, entrambi del gruppo Arthemis, ci conoscevamo già di vista, sapevano che ero uno studente di Andrea (il quale presumo avrà messo una buona parola) quindi probabilmente, rendendosi conto che questo era un atto di pura follia, avranno voluto assecondarmi per fare un'opera caritatevole ahahah, e da lì poi si è sviluppato tutto il resto!

02 – Entriamo più nel dettaglio del tuo nuovo album "Painters Of Ether". Come sei riuscito a completare un disco così sfaccettato e come sei entrato in contatto con i numerosi ospiti che sono presenti nel tuo album, tra cui alcuni molto famosi?
Come appena detto, un grande aiuto mi è stato dato da Andy. Gli facevo ascoltare le canzoni durante la lezione, e finché ascoltavamo gli dicevo che mi immaginavo già chi avrebbe potuto avere il ruolo per quella canzone e gli chiedevo la sua opinione, la quale era condivisa. Da quel momento, iniziai a contattare diversi musicisti attraverso i social, che se usati nel modo giusto, possono essere anche utili, altre volte mi capitava di presentarmi ad altri musicisti dopo i concerti che andavo a vedere. Poi man mano che "arruolavo" sempre più gente, prendevo coraggio e mi lanciavo su musicisti che mai avrei pensato avessero potuto accettare! È stata davvero una cosa bellissima, e oltre ad aver avuto la possibilità di aver la loro collaborazione, si aveva modo di parlare delle proprie esperienze, si parlava di tutto, come se fossimo stati amici da sempre. Ho iniziato ad abbattere il muro che si poneva da fan a artista! Per carità, sono comunque fan di tutti coloro che hanno partecipato, ma una volta ti trovavi impacciato, non sapevi cosa dire, ti emozionavi, ora invece è tutto più naturale, ed è una cosa che realizzavo progredendo col progetto!

03 – Come nasce un album come "Painters Of Ether"? Quanto tempo hai impiegato per scriverlo ed arrangiarlo, tenendo conto poi anche del fatto che hai dovuto far fronte a un "esercito" di musicisti che vi hanno partecipato?
Questa è una gran bella domanda! È stata un'Odissea!! Allora, per quanto riguarda quanto tempo impiegato per scrivere una follia del genere ti dico anni, tanti taaaaaanti anni!! Avevo già iniziato a registrare qualcosa nel 2016 e poi pian piano ho continuato a fare registrare i musicisti in base alle tempistiche che avevano! Poi io sono una persona che scrive una canzone, poi a metà torno indietro e riscrivo delle parti che secondo me non erano convincenti, a volte abbandonavo la canzone perché mi venivano in mente altre idee che non sarebbero state attinenti con quello che stavo componendo, poi quella prima canzone che stavo scrivendo non mi convinceva più (potrei continuare a oltranza!). Ti dico che mi ci voleva l'ispirazione giusta, poi il tempo per scrivere tutte le parti (da cima a fondo, ti lascio immaginare quanto mi ci è voluto per il brano di inizio e fine dell'album con un numero infinito di tracce), contattare i musicisti, organizzare le registrazioni ecc.. Un'Odissea! (L'ho già detto per caso?).

04 – Durante l'ascolto di "Painters Of Ether" si sente il tuo amore verso il power metal sinfonico, ma a mio avviso le strutture dei tuoi brani hanno qualcosa di decisamente progressivo, oltre a tutta una serie di altri ingredienti. Vuoi quindi parlarmi delle tue influenze musicali e di come pensi abbiano influito sul tuo nuovo album?
Dunque, a me piace tantissimo ascoltare le colonne sonore dei film (penso siano l'anima di essi) e sono un video giocatore, quindi da quando ero piccolo ho sempre giocato tantissimo con i videogiochi, soprattutto quelli di avventura. A me piaceva un sacco giocarci non solo per il divertimento, ma anche per poter ascoltare la musica che era presente in esso. Sembra una cosa veramente banale da dire, però ha inciso parecchio nel mio modo di scrivere, mi ricordo che quando ero piccolo non sapevo come fare a scrivere musica, finché poi non non iniziarono ad uscire i vari software quindi da li ho iniziato piano piano a buttar giù delle idee. Altro punto fondamentale: quando iniziai ad ascoltare i Rhapsody of Fire ( allora si chiamavano ancora Rhapsody) scoprii che era possibile unire diversi generi musicali, sentivo l'energia del metal accompagnato dalla poesia dell'orchestra, e da li ho voluto unire anch'io le due cose!

05 – Vogliamo parlare dei testi e del titolo "Painters Of Ether"? Per caso siamo di fronte ad un concept album?
Rullo di tamburi........ No, non è un concept album e ogni canzone ha una propria vita! Ogni canzone tratta di una storia diversa e anche se potrebbe sembrare un concept album non lo è! Per quanto riguarda il nome del progetto, Painters of Ether, beh, io o ho messo un bel po' di tempo prima di trovare il nome adatto per questo progetto. Non volevo che fosse qualcosa di banale, di scontato, e quindi mi sono messo a pensare finché a un certo punto, mentre stavo scrivendo il testo per un brano che poi non ho mai inciso (giusto per tornare sul tema dei brani scritti e poi lasciati la) è saltata fuori questa frase "We're Painters of Ether" che a me è piaciuta un sacco ed ho deciso di tenerla come nome di questo progetto! Il nome tradotto in italiano vuol dire "pittori dell'etere" ed è ciò che io considero essere un musicista: esso è un pittore che dipinge lo spazio e il tempo con i colori della musica. Ho trovato questo nome molto poetico e d'impatto, e di conseguenza ho deciso di tenerlo come il nome del progetto. Per quanto riguarda i testi a me viene meglio scrivere la musica piuttosto che i testi, sempre per il solito discorso che cerco di trovare qualcosa che non sia troppo scontato o banale, quindi scrivere un testo per me è davvero drenante! Cerco di essere meticoloso, di trovare metafore ed allegorie giuste che possano rappresentare al meglio quello che voglio esprimere nel modo più poetico possibile.

06 – Con un album così ambizioso a mio avviso è lecito attendersi qualcosa di grande a livello di risposta della stampa e di pubblico. Quindi ti chiedo, quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato e cosa ti aspetti?
È una domanda piuttosto difficile da rispondere! Allora, io sono una persona che tende a tenere i piedi ben ancorati a terra perché, è facile costruirsi castelli in aria e poi tutto ad un tratto ti crollano addosso, quindi cerco sempre di partire con delle aspettative molto basse. Preferisco non avere aspettative, poi se qualcosa di piacevole dovesse arrivare, è chiaro che te lo gusti meglio, no? È comunque sottinteso che si da il massimo, perché la musica che si scrive è quella che noi stessi vorremmo sentire, solo che non la scrivono gli altri musicisti, quindi sta all'artista in sé trovare il modo per darle vita, no? Poi quando la condividi e vedi che viene apprezzata, ti da una soddisfazione immensa, e ti sprona a scrivere altra musica!

07 – Come pensi di di promuovere il tuo nuovo album? Pensi che la pandemia possa influire in qualche modo (positivo o negativo) in questo processo?
Chiaramente attraverso gli uffici stampa, i vari social, YouTube, le varie piattaforme digitali, e attraverso i musicisti che hanno collaborato in questo album, magari condividendo il brano che hanno registrato, anche quello nel suo piccolo aiuta. Metti che un ascoltatore che segue l'artista X scopre che ha partecipato in un album, magari se lo va ad ascoltare e gli piace!

08 – Se qualcuno che sta leggendo l'intervista ed ha letto la nostra recensione fosse interessato ad acquistare il tuo album, come può fare?
Allora intanto l'album sarà disponibile il 29 ottobre su tutte le piattaforme digitali quali Spotify, Apple Music, Amazon Music, Deezer ed altri. Poi, per chi fosse interessato, al momento sarà a disposizione una quantità limitata di copie fisiche. Chi volesse acquistare la sua copia potrà inviare una mail a Paintersofether.com richiedendo l'acquisto del cd e poi verrà comunicata la procedura. Chiunque potrà mandarmi anche un messaggio attraverso Messenger, ma l'importante è che mandi la sua richiesta alla mail.

09 – Come descriveresti la tua musica ad un ipotetico nuovo ascoltatore?
È un metal sinfonico che lo definirei più fantasy, ho cercato di scrivere della musica che potesse essere fresca, è difficile al giorno d'oggi riuscire a scrivere qualcosa di originale perché il mondo è veramente strapieno di musicisti veramente in gamba, con tantissime idee! Ho comunque cercato di scrivere qualcosa di particolare, qualcosa di "non ancora sentito" (per quanto possa esserne io a conoscenza). Quello che io voglio trasmettere all'ascoltatore è la possibilità di poter chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare in un mondo completamente diverso da questo, di poter staccare la spina per la durata dell'ascolto, di poter evadere da questo mondo frenetico, costantemente in preda al caos (magari evitate di chiudere gli occhi finché siete alla guida!!).

10 – Hai intenzione di intraprendere dei live show? E se sì, come pensi di poter affrontare in sede live la grande mole di lavoro fatta in "Painters Of Ether"
Questa è un'altra bella domanda! Allora io non sono musicista di professione, ho il mio lavoro e questo album è stato creato per la passione della musica. Semmai dovesse esserci la possibilità di intraprendere un tour o di presentare questo progetto live, in questo caso bisognerebbe mettere in piedi una band con strumentisti fissi e chiamare almeno la metà dei cantanti, impegni permettendo. Direi che prima bisogna vedere come verrà accolto questo album, poi da li forse si avranno le idee più chiare per come ci si potrebbe muovere! Chiaro che se porti live una cosa del genere il palco esplode!

11 – A te l'ultima parola. Un saluto!
Ti ringrazio ancora per avermi dato la possibilità di far parte quest'intervista e spero veramente che questo album possa essere di gradimento alle persone che lo andranno ad ascoltare! Ce l'ho messa davvero tutta per dare alla luce una nuova sfumatura di metal, statemi bene! Alla prossima!


Intervista a cura di Sergio Vinci

Nessun commento