ACACIA "Resurrection" (Recensione)
Full-length, Underground Symphony
(2019)
“Resurrection” è uscito oramai da due anni, attraverso la storica label Underground Symphony e ne parliamo solo oggi, ma vale la pena leggere quanto segue, perché ci troviamo di fronte ad una band davvero valida. Questo lavoro giunge a distanza di ventitrè anni dall’esordio e ci presenta una band matura e sicura dei propri mezzi. Gli italiani Acacia si muovono in un territorio vasto qual è l’heavy metal classico, portando dentro la propria musica un ampio background musicale che parte dagli anni ottanta e attraversa buona parte degli anni novanta.
Al suo interno troviamo uno stile musicale che affonda le proprie radici sia in quel class metal americano ("Revelation Day"), figlia degli anni d’oro del metal, in cui si sentono gli influssi tanto dei Crimson Glory ("Chains Of Memory") quanto di certi Fates Warning ("The Age Of Memory"). Ma importanti risultano essere anche le influenze della penisola scandinava che tra fine anni ottanta e gli anni Novanta ha contribuito in modo prepotente alla definizione di certi suoni e atmosfere con band come i Conception ("My Dark Side"). A questo si aggiungono elementi progressivi, non proprio marcati, ma che spuntano, soprattutto nelle parti più atmosferiche ("Seasons End"). Definito in parte il campo di azione della band, adesso possiamo parlare di "Resurrection". La musica proposta si basa sui mid tempo, che tendono più verso il lento, rare le accelerazioni. Questo tende a rendere la musica degli Acacia molto epica e solenne, in cui ad emergere è la voce espressiva ed estesa di Gandolfo Ferro (Heimdall), davvero una piacevole sorpresa. La voce come dicevo caratterizza ed indirizza la musica degli Acacia, con linee vocali di grande impatto, e ritornelli dal notevole appeal.
Il mastermind Martino Lo Cascio, ha scritto dell’ottima musica e si è riuscito a circondare di musicisti validi. Questo ha portato ad un risultato finale ottimo. Sin dalle note iniziali si delinea lo stile e le caratteristiche principali della band con un brano come “Light In Shadows” in cui è possibile trovare parti atmosferiche alternate a parti potenti in cui la voce è l’elemento centrale, con un ritornello che resta in testa da subito. “Gone Away” va segnalata per il bellissimo ritornello, un pezzo che viaggia su atmosfere prettamente classic metal. Ma gli Acacia raggiungono il picco con “Alone”, una ballad, come non sentivo da tempo, profonda, intensa, ispirata, capace di emozionare. Lasciatevi cullare dalla sua melodia e dalla notevole interpretazione di Ferro.
Gli Acacia si dimostrano con "Resurrection" una band con delle grandi potenzialità, capace di catturare l’attenzione con dell’ottima musica heavy metal, ma soprattutto avendo a disposizione un grande cantante dietro al microfono. Album consigliatissimo a tutti gli amanti dell’heavy metal.
John Preck
Voto: 77/100
1. Obsession
2. Light in Shadows
3. Chains of Memory
4. The Age of Glory
5. Alone
6. Revelation Day
7. My Dark Side
8. Seasons End
9. Gone Away
10. The Man
7. My Dark Side
8. Seasons End
9. Gone Away
10. The Man
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