Soldati di un nuovo ordine mondiale: GEOMETRY OF CHAOS: Intervista
Per presentare l'album e questa band, estrapoliamo una frase scritta dall'autore (John Preck) della recensione del loro "Soldiers Of The New World Order": "“Soldiers of the new order world” è il classico album difficile da catalogare. Le influenze e i generi che si trovano al suo interno sono varie. Ogni brano vive di vita propria e ti porta ad affrontare mondi diversi, anche se la matrice sonora è la medesima".
A voi quindi la scoperta di questa interessantissima realtà torinese. Buona lettura!01 – Come e quando nasce il progetto Geometry Of Chaos?
Fabio: Io e Davide ci siamo conosciuti nel 2013, mentre stavo registrando il mio primo disco solista Res Parallela, e gli Alchemy Room erano in una fase di rinnovamento lineup: in sostituzione della nostra vecchia cantante si era proposto il nostro batterista Andy Monge alla voce, lasciando le bacchette da quel momento a Davide. Andy avrebbe continuato fino a un paio di anni fa ad accompagnare il mio progetto solo strumentale, anche nel disco successivo a Res Parallela, chiamato Ebe. Dopo un periodo insieme, decidemmo di sciogliere gli Alchemy Room e io continuai a suonare con Davide in un progetto strumentale nuovo chiamato Galileo’s Spectacles.
02 – Siete ufficialmente in due nella band. Di quanti collaborati vi siete avvalsi per registrare l’album? Ci potreste presentare i cantanti che si sono prestati nelle diverse canzoni?
Fabio :I tre cantanti sono Ethan Cronin, Marcelo Vieira ed Elena Lippe.
Ethan l’ho “scoperto” grazie a un video youtube suggeritomi, una sua cover di Crawling dei Linkin Park. Gli scrissi e ci accordammo per un paio di pezzi. A lui come a Marcello entusiasmava l’idea di far parte del progetto. Marcello è un cantante molto popolare come session vocalist. Elena è un’ amica, torinese come me e Davide, singer nei Feronia, ottima band delle nostre terre.
03 – Ci presentate i titolari del progetto?
Fabio: io, Fabio La Manna, sono autore della musica e mi occupo delle chitarre,del basso e delle tastiere. Sono attivo nella scena musicale dal 2003. Come chitarrista ho fatto parte di più band :come My Craving,gothic metal band locale,abbiamo girato parecchio.. successivamente ho creato un gruppo sulle mie idee musicali più orientate al progressive, con gli Alchemy Room, con cui ho prodotto un cd e un Ep che hanno ormai dieci anni. In seguito ho inciso due cd strumentali a mio nome, e promosso live insieme al batterista e grande amico Andy Monge, membro fondatore anch’egli degli Alchemy Room. Davide Dag Cardella è attivo da tanti anni come batterista in varie band locali, passando attraverso più generi e sottogeneri. le sue ultime produzioni e promozioni live sono avvenute insieme ai Darkkrad,numetal band piemontese. Insieme, invece, abbiamo fatto parecchi live come Alchemy Room e Galileo’s Spectacles, e siamo passati attraverso tre band prog con diversi bassisti e cantanti.
04 – Che significato racchiude il nome della band? Il riferimento è alla matrice sonora che avete sviluppato?
Fabio: La geometria nel caos,trovare un’ordine dal disordine,è un significato alchemico che si riferisce sia al macrocosmo che al microcosmo. È un pò come dal grezzo metallo estrarre l’oro. Tutto l’universo e l’uomo stesso sono apparentemente formati da un’insieme confuso e caotico di elementi,che però tendono ad avere una loro “matematica” risoluzione. La nostra musica è un pò così, molto dinamica e complessa a volte, ma ha sempre la melodia e l’armonia in prima linea..
05 – Ascoltando l’album si percepisce una musica che nasce in una sala prove e non semplicemente dietro un monitor. Come si è sviluppata la creazione di “Soldiers of the new order world”?
Davide : La composizione è cominciata anni fa, insieme, passando attraverso due formazioni: Alchemy Room (Fabio La Manna chitarra, Andy Oliver voce, Fulvio Flavio basso, Davide Dag Cardella batteria), e Galileo’s Spectacles (io, Fabio e Fulvio Flavio); abbiamo ridotto ulteriormente l’organico e ci siamo dedicati a composizione e registrazione autonomamente. Fabio ha registrato le sue parti e le ha condivise con me e, in seconda battuta, su quelle parti ho registrato le batterie. A quel punto sono stati individuati i cantanti con le caratteristiche più idonee a ciascun brano e ognuno di loro ci ha inviato le proprie registrazioni. Solo allora Fabio è passato al mixaggio e al mastering.
06 – Quali tematiche vengono affrontate? I testi sono collegati oppure ogni canzone vive di luce propria?
Fabio: l’album è un concept, nel senso che tutte le tracce sono legate fra loro dal periodo storico e dalla situazione attuale del mondo. Ma ogni canzone ha una sua storia. Il contesto è quello di un Nuovo ordine Mondiale, un unico governo non più di tanto oscuro che manipola e controlla tutto, dal denaro,alla politica alla vita delle persone. Si tratta di una situazione ben diversa da quella realmente attuale, in verità , poichè qui nel disco le persone hanno coscienza di assurgere unicamente all’interesse di sconosciuti e che la loro libertà è davvero fittizia. La presa di coscienza è diversa, tuttavia esiste una sensazione di impotenza e rassegnazione,che tende all’accettazione di questo stato di “schiavitù”. Nel disco vi è una forte correlazione fra uomo,soldato e robot, figure che diventano quasi indistinte, talmente gli ordini loro imposti li rendono quasi totalmente privi di libero arbitrio
07 – Sono curioso di conoscere le vostre influenze. Io ne ho trovate diverse, ed anche distanti tra loro, però con un elemento comune, quasi tutte derivanti degli anni novanta.
Fabio. probabilmente tutto parte da una base progressive, di ricerca di un sound eaborato e soluzioni nuove. Amiamo e siamo sicuramente influenzati inconsciamente da tanti artisti che ruotano intorno al rock ,al prog e al metal..ci sono elementi di diversi sottogeneri, sicuramente tutta la diversa musica ascoltata negli anni passati da me e Davide ha lasciato qualcosa..parlando degli anni 90,sono gli anni in cui eravamo ragazzini,sicuramente tutta la varietà offerta dalla musica rock in quegli anni ci è rimasta anche’essa dentro.
08 – Geometry Of Chaos va considerato come un progetto in studio, o quando si potrà tornare a calcare i palchi, proverete ad imbastire delle date a supporto della vostra musica?
Fabio: parte come un progetto in studio con l’ambizione di evolversi pian piano, parallelamente agli impegni lavorativi e le varie vicissitudini dell’epoca attuale. Mi piacerebbe portare questa musica sul palco, curando però tutto nei particolari come merita..e affidandomi ai giusti collaboratori.
09 – Cosa ne pensate della pandemia che stiamo vivendo oramai da un anno? Quanto ha impattato sulle vostre vite? E quanto ha influenzato la vostra musica?
Fabio: tra tutti gli impegni, e soprattutto, per quanto mi riguarda, la fase conclusiva della produzione dell’album.. sono stati mesi molto impegnativi. Devo dire che siamo molto focalizzati sulle nostre vite , sulla nostra musica, le nostre famiglie. Il clima di terrore intorno a noi, le zone rosse, il lockdown, le notizie dei morti,ci hanno sicuramente segnato come a qualsiasi altra persona, ma rimaniamo combattivi e creativi, non può essere altrimenti.
10 – Progetti per il futuro? State già lavorando a nuova musica?
Fabio: vista la lunga gestazione dell’album, ho accumulato considerevole materiale composto negli ultimi tempi, e anche attualmente attraverso una buona fase creativa. Anche Davide ha molto entusiasmo nel cominciare a registrare qualcosa di nuovo. Personalmente non vedo già l’ora di far uscire nuova musica! Nel frattempo, essenziale è far girare il disco ancora e ancora... con la giusta promozione, per quanto sia difficile emergere nel saturo mercato! noi ci proviamo..
11 – Vi lascio l’ultima parola…
Un invito ad ascoltarci e supportarci sulle piattaforme digitali... e seguirci sul nostro facebook www.facebook.com/geometryofchaosband
E sull’instagram geometryofchaos.music
Grazie per l’intervista!
Intervista a cura di John Preck
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