DEADLOCK CREW "Look Down On Me" (Recensione)
Ghost Record Label
(2021)
I Deadlock Crew sono una band proveniente da Trieste e ha iniziato la propria attività nel 1999. Il loro sound mi ha riportato ai Metallica degli anni Novanta, perchè in buona sostanza hanno delle chitarre belle pesanti, abbinate ad una sezione ritmica trascinante e ad una voce aggressiva e graffiante quanto basta. Anche lo stile di batteria di Giuliano Taccardi ricorda un po' quello di Lars Ulrich, per il groove che riesce ad imprimere ai brani. L'opener "Comfort Zone" è un bel biglietto da vsita in questo senso, sembra un pezzo uscito da "Load" o "Reload", magari mescolato a qualche influenza più "alternative".
La band prosegue la sua marcia all'insegna della potenza con la successiva "They’re coming", un pezzo molto heavy ma che offre anche molti spazi melodici dove il basso di Daniele Neppi riesce ad emergere con bei fraseggi. Buone le ripartenze e i soli di chitarra. Un brano che è un po' meno immediato rispetto al precedente. Unica pecca è la voce, che non riesce ad offrire quella varietà di cui il brano avrebbe bisogno per decollare. Buona la blueseggiante "8 kHz", pezzo che per alcune cose ricorda vagamente qualcosa di band come Audioslave, o comunque qualcosa dell'hard rock di ultima generazione. Ha anche un interessante impennamento in stile punk rock, ma di base è il groove che la fa da padrone, con riff di chitarra belli spessi e coinvogenti. Il disco prosegue su queste coordinate, offrendo anche un buon pezzo strumentale, anche questo fortemente debitore dei Metallica di metà carriera, intitolato "Look down on me". Un altro pezzo che vorrei segnalare è "Waza Ari", un bel pezzo roccioso di hard rock/metal che offre anche qualche cavalcata di doppia cassa.
Si chiude con "Through hate", pezzo hard rock con refrain memorizzabili e un buon tiro da parte di tutta la band. Insomma, un disco più che valido, questo "Look Down On Me", che proietta questa band tra le cose più interessanti in ambito hard rock che possiamo ascoltare in questo 2021. Peccato per la voce, che non è malaccio, ma frena un po' il potenziale di alcuni brani essendo un po' piatta e non capace di variare quando serve.
Marco Landi
Voto: 70/100
01. Comfort Zone
02. They’re Coming
03. 8 kHz
04. No More
05. Among Us
06. Look down on me
07. Waza ari
08. Close the end
09. Through hate
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