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DAMPYR #253 "I figli di Pontemorto" (Recensione)


Soggetto: Perniola Mirko
Sceneggiatura: Perniola Mirko
Disegni: Raffaelli Paolo
Copertina: Riboldi Enea
Uscita: 03/04/2021


Questo mese si torna all’horror più puro, con una storia che affronta la materia nel modo più classico. E nella classica tradizione horror è anche il suo inizio, che mette subito in chiaro quali saranno le atmosfere predominanti. E’ la bassa ferrarese il luogo in cui si svolge la vicenda, esattamente nel borgo immaginario di Pontemorto. Nei suoi pressi vi era situato un ospedale psichiatrico, il Santa Farailde, in cui dal dopoguerra fino al 1972, anno in cui prese “misteriosamente” fuoco, vi si portavano bimbi orfani o con problematiche varie. Al suo interno venivano sperimentate ed eseguite cure pesanti sui bimbi presenti. Anche se il luogo è immaginario sembrerebbe ispirato alla storia dell’ospedale psichiatrico infantile di Aguscello, realmente esistito. 


Harlan arriva nel paese invitato da una sua vecchia amica, Bianca Bandinetti, conosciuta sul numero 66 “Il Grande Fiume”. La scena iniziale in cui compare Harlan, ci racconta del rapporto di amanti che hanno i due. Bianca in realtà ha chiamato Harlan, dopo che sua zia è morta in modo tragico. Ed è morta dopo che per un breve periodo di tempo credeva che suo figlio, morto in quel tragico incidente nell’ospedale psichiatrico dove era stato ricoverato, era ricomparso alla madre nella sua forma infantile. Ma questo avvenimento non è unico. 




Negli anni ce n’erano stati altri di casi simili. Nel periodo in cui si svolge questa storia, le ricomparse si sono intensificate. Inutile dire che la risposta a tutte le domande si trovano dentro il vecchio e pericolante ospedale psichiatrico, abbandonato a sé stesso dopo l’incendio, ma ancora in piedi. Cosa si nasconde al suo interno? Cosa causò quell’incendio tanti anni prima? Cosa accadeva di così orribile dentro quelle mura? Tante sono le domande che si vengono a formulare durante la lettura, e tutte avranno risposta. 


La storia vede il solo Harlan agire, mentre i suoi fidi compari sono probabilmente dentro il Teatro Dei Passi Perduti. In questa storia Harlan non ha bisogno del loro aiuto e riesce a gestire tutto in modo autonomo, dopo avere indagato per il paese di Pontemorto, trovando delle risposte attraverso lo “scemo” del paese, che in realtà è molto più sano di quello che vorrebbe far credere. L’avventura è ben scritta e nelle sue pagine esprime un buon dinamismo, creando le giuste atmosfere ed i tempi corretti di una storia horror. Un plauso va all’autore della storia Mirko Perniola ed ai disegni ben eseguiti di Paolo Raffaelli che ha saputo ben interpretare le atmosfere terribili di una storia dai risvolti drammatici. Se poi alla fantasia di questa storia si associano le riflessioni su un sistema di cura realmente esistito, si resta ancora più colpiti dalle immagini e dalle storie, seppur inventate, che fanno da corollario a questa nuova avventura del Dampyr. 

John Preck

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