URAL "Just For Fun" (Recensione)
Esplosivo. Non so come altro definire Just For Fun dei torinesi Ural. Dopo aver poggiato il disco sul piatto ed averlo ascoltato più e più volte non ho resistito alla tentazione di parlarvi di quest’album, uscito nel 2019, ma che va assolutamente recuperato. E’ un lavoro breve che vola via a gran velocità . E non si può far altro che continuare ad ascoltarlo di nuovo. Quello proposto è un micidiale mix di thrash metal, ritmiche e voce hardcore, in cui la componente groove ben si amalgama alla componente più feroce. La band dimostra notevoli capacità tecniche ed ottima conoscenza della materia trattata.
Se l’iniziale “Crossearth” è una mazzata metallica, già nella successiva “Werewolf” l’elemento groove inizia quella commistione con sonorità più estreme che portano a quel crossover che tanto ha dato negli anni novanta. Eh già , la band sembra proprio figlia di quell’epoca, e questo non è affatto un male, se la proposta non è semplicemente derivativa, ma riesce ad esprimersi con la giusta dose di personalità . Le idee sono presenti e sono ottimamente finalizzate con brani che non si dilungano mai più del dovuto, esprimendo una sintesi che non sempre è presente in lavori di questo genere, ma che risulta fondamentale in questa tipologia di proposta per mantenere inalterata la carica adrenalinica. Just For Fun è stato ottimamente prodotto ed il suono che viene fuori è compatto, tutti gli strumenti trovano il loro spazio, e sotto le pesanti chitarre, esce con prepotenza il lavoro della base ritmica, dinamica, pesante, fantasiosa. Con “W.D.W” abbiamo il momento più crossover e tecnico dell’album, un brano che viaggia tra groove accentuato alternato a sparate di puro thrash, in un equilibrio molto ben riuscito.
Momenti di voivodiana memoria si hanno nella dinamica “Interference”, mentre un brano come “Inside” mi ricorda nello stile e nella forza d’urto i primi meravigliosi Extrema. Qui c’è la stessa carica distruttiva, la stessa potente energia metallica. Dopo “Preludio” breve brano acustico che concede un attimo di respiro, gli Ural concludono con l’ennesima mazzata questo viaggio metallico tramite la pesante “So What” che si concede interessanti rallentamenti tipici del thrash, ma è solo un momento di un brano che vive di repentini cambi di tempo nei suoi tre minuti di durata. Come dicevo ad inizio recensione questo è un lavoro da riscoprire, perché album come Just For Fun sono piccoli tesori nascosti del panorama metal italiano e vanno assolutamente riportati a galla.
John Preck
Voto: 78/100
1. Crossearth
2. Werewolf
3. W.D.W. (We Drink Water)
4. Mind Control
5. Song for a Traitor
6. Interference
7. Inside
8. Preludio (Intro)
9. So What
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