EXPANDER "Neuropunk Boostergang" (Recensione)
Full-length, Profound Lore Records
(2020)
E' davvero arduo trovare un disco di sincero interesse, di questi tempi. Un po' perché è stato detto tutto, un po' perché le produzioni plastificate di oggi tendono davvero a livellare tutto: è più difficile , rispetto ad una volta, trovare merda pura, ma quasi impossibile qualcosa che ti faccia gridare al miracolo.
“Neuropunk Boostergang” non è certo un lavoro miracoloso, ma di sicuro ti fa alzare le sopracciglia: gli Expander sono una band che si dedica ad un interessantissimo crossover tra punk/crust e metal, con simpatiche e ricorrenti influenze psichedeliche e moderniste – quasi industriali, potremmo dire. Pescano a piene mani dalla tetragona sguaiataggine dei Discharge, ma non sono dediti puramente al D-beat. L'esecuzione è precisa e pulita, ma non si tratta di una band che fa della tecnica il proprio punto di forza – gli arrangiamenti sono pieni, il quartetto di Austin sa davvero come far rendere al massimo i propri tre strumenti, anche grazie ad una creatività dissonante che deve qualcosina ai Voivod. Mi hanno fatto venire in mente i Breach di “Venom”, da un certo punto di vista, ma sono comunque più muscolari e stratificati – sempre nei limiti di una band assolutamente non barocca.
Rispetto al disco d'esordio non è cambiato poi molto, anche se la qualità è più elevata a mio modo di vedere; forse l'album nella sua interezza è un po' monotono, ma è comunque un lavoro che piace e che si fa ricordare, cosa non propriamente comunque ai giorni nostri. Devono forse lavorare un po' di più sulla longevità, ma al momento non posso che consigliarveli.
Fulvio Ermete
Voto: 77/100
1. Wretched Warez
2. Megacorp
3. Hyper-Flesh Aedificium
4. Waste Ranger
5. Cryptosteal
6. Loyalty Illusion (R.A.T.)
7. Rejunkulizer
8. Neuropunk Boostergang
9. Obsoletor
10. C.O.III: Quest for a Future
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