THE BLACK "Ars Metal Mentis" (Recensione)
Full-length, Black Widow Records
(2020)
Quando si parla dei The Black, si parla di una delle più importanti e longeve realtà metal tricolore. La band abruzzese, capitanata dall’artista Mario Di Donato, è attiva dagli anni ottanta e giunge in questo 2020 a pubblicare il suo nono album, a 10 anni di distanza dal precedente Gorgoni. Ars Metal Mentis, prima ancora di essere il titolo del nuovo album, rappresenta e racchiude l’arte secondo Di Donato, in cui si fondono la musica e la pittura, le due attività artistiche di cui l’artista si fa creatore e promotore. Lo stesso album è un esempio di questa arte. Infatti prima ancora di ascoltare la musica, si resta ammaliati dalla bellezza della copertina dipinta dall’artista, una pittura evocativa e complessa che ben rappresenta l’aspetto musicale dei The Black. Ars Metal Mentis è un lungo viaggio mistico, una musica epica senza tempo.
Le influenze musicali sono da ricercare nei seventies sabbathiani, filtrati attraverso la nwobhm ottantiana, ma sono semplici riferimenti, perché la band ha un sound molto personale che passa attraverso il cantato in latino e la voce evocativa di Di Donato, il quale dona una forte enfasi alle composizioni. La solida base ritmica è una marcia in più che permette alla musica di viaggiare con sicurezza attraverso le molteplici atmosfere che si sprigionano durante l’ascolto. Lo stile consolidato della band non ci riserva grosse sorprese, ma ciò non è un male, anzi, fintanto che la qualità alta delle canzoni e l’alone mistico che si respira tra le tracce resta uno dei punti di forza della band. La densità musicale si percepisce attraverso un suono epico, in cui una chitarra stratificata crea un muro di suono esaltata da una produzione fresca, caratterizzata da un groove d’altri tempi. Non da meno è il ruolo di basso e batteria che assumono un ruolo da comprimari. L’intro “Praesagium” e il brano strumentale finale “Aternum” passano attraverso i sapienti tasti d’avorio di Tony Pagliuca (Le Orme) che donano tonalità altre all’album, producendosi in un dark sound di notevole impatto. Il trittico iniziale formato da “Marius Donati”, l’eponima “Ars Metal Mentis” e “F.P. Tosti” sono pezzi che oscillano tra la carica heavy doom e una forte epicità . Il groove messo in campo è di notevole intensità e ci fa varcare le soglie del tempo. Si sente il forte affiatamento della band.
Con “Museum” il ritmo si velocizza e la sezione ritmica esce fuori con solidità e fantasia. In “Lupis Fortes” emerge tutta la carica emotiva e l’epicità dei The Black, un brano che racchiude e rappresenta appieno la musicalità e la personalità della band, producendosi nel pezzo più convincente dell’album, una canzone dalla forte carica dark, in cui l’interpretazione vocale di Di Donato è superlativa. “Mala Tempora” con i suoi cambi di ritmo e la sua potenza è un altro degli apici dell’album, un brano in cui la band si muove come un monolite, con un ritmo incalzante che fa muovere tutto il corpo. Con “Decameron” abbiamo uno dei momenti più diretti, un pezzo dal ritmo incalzante propriamente heavy metal, un brano dalla forte attitudine live. “Castrum Pesculum” è uno strumentale in cui i nostri spezzano un attimo l’atmosfera generale, prima che la decadente “Immota Manet” ci avvolga nel suo alone dal sapore fortemente dark, uno dei momenti più intensi di Ars Metal Mentis. “Cerbero” è un altro brano dal classico stile della band, in cui confluiscono molteplici influenze che si possono racchiudere semplicemente nella parola heavy metal, a cui il cantato in latino e l’interpretazione di Di Donato donano un sapore particolare, direi magico.
I The Black si sono prodotti in un nuovo grande album, a dimostrazione della caratura della compagine abruzzese. Questa è una band da riscoprire. In essa vive una qualità che poche band posseggono, l’unicità della propria proposta. Fate vostra una copia di Ars Metal Mentis.
John Preck
85/100
1. Praesagium
2. Marius Donati
3. Ars Metal Mentis
4. F.P. Tosti
5. . Museum
6. Lupi Fortes
7. Mala Tempora
8. Decameron
9. Castrum Pesculum
10. Immota Manet
11. Cerbero
12. Aternum
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