Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

THEOTOXIN "Fragment : Erhabenheit" (Recensione)


Full-length, Art of Propaganda
(2020)

Il black metal ormai è un genere che mi esce da ogni poro, talmente è stata la mia devozione negli anni, e più precisamente a partire dai primi anni Novanta. E' quindi raro che trovi qualcosa di realmente interessante in questo genere, in primo luogo perchè non sono molto propenso a commistioni tra black metal e altri generi, e in secondo luogo perchè ne ho ascoltato troppo, e quindi quasi tutto mi sa troppo di deja-vu.

Tuttavia, pur non  facendomi saltare dalla sedia, mi sono trovato ad ascoltare questo nuovo lavoro dei Theotoxin, formazione austriaca che ha pubblicato dal 2017 ad oggi ben tre full-length, compreso questo "Fragment : Erhabenheit", e quindi si può facilmente dedurre che la band in questione fa sul serio e non sta perdendo tempo. La loro particolarità sta nel proporre un black metal influenzato dal death metal, e che il tutto sia suonato con perizia e massima cura. Questo consente alla band di spaziare nei due generi, un po' come fanno in parte anche i Behemoth, ma spingendo l'asticella sempre più verso il black metal e le sue atmosfere diaboliche. Il loro bagaglio tecnico si esprime in composizioni dalla durata medio-lunga, ma le idee non vengono mai meno. E' interessante come la band riesca ad alternare velocità e atmosfera con molta disinvoltura ("Prayer", "Through Hundreds of Years", "Two Ancient Spirits"), e poi sparare delle cartucce impazzite come ad esempio l'opener "Golden Tomb" o la parte iniziale di "Obscure Divinations".

In ogni caso questa band cerca di distruggere tutto ciò che trova davanti a sè, con atmosfere che in parte rievocano certo death/black svedese volendo. La cosa più canonica rimane la voce di Ragnar, che si esprime in uno scream tipico del genere per la maggior parte dei pezzi, alternando di tanto in tanto con qualche parte più pulita. Certamente la band cerca di stemperare la furia con non poche parti più ad ampio respiro, rallentando dove serve e risultando sempre sul pezzo e interessante. Un certo alone apocalittico dona fascino a tutte le canzoni, e quindi il disco posso consigliarvelo senza indugi. 

Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 75/100

Tracklist:
1. Golden Tomb
2. Obscure Divinations
3. Prayer
4. Through Hundreds of Years
5. Philosopher
6. Two Ancient Spirits
7. Sanatory Silence 

WEBLINKS:
Bandcamp
Facebook
Instagram
Twitter
YouTube

Nessun commento