LOUDNESS “Thunder in the East” (Recensione)
Full-length, Nippon Columbia
(1985)
Ci sono collegamenti che capitano per caso, un po' come ritrovare una vecchia cassetta da 90 con dentro l'intero “Heavy Demons” dei Death SS in versione expanded e un paio di pezzi dei Dark Quarterer a riempire lo spazio, come si usava ai bei tempi. Ecco, durante l'ascolto di “Retributioner” e “Devil Stroke” dell'allora trio di Piombino, mi è saltata alle orecchie l'affinità di costruzione degli assoli tra il nostro Fulberto Serena e il nipponico Akira Takasaki, pur in un sostrato sonoro differente e con intenti diversi. Dove sarebbe dunque l'affinità? Nel lavoro di cesello nota per nota che conquista l'ascoltatore palmo a palmo, trincea per trincea, con un avanzare inesorabile e deciso, unito a una carica invidiabile nonché (è il caso di dirlo per chiunque si approcci alla materia) “memorabile”, memorizzabile, tesa a rendere l'assolo di chitarra un elemento costitutivo del brano in cui è inserito.
Certo è che parlare dei Loudness è un po' parlare di Akira Takasaki, unico membro fisso in uno dei gruppi più celebri del metallo nipponico, sicuramente il primo a giungere al deal con una label americana, la Atco. L'esposizione del quartetto in Occidente mostrò a tanti degli ascoltatori di casa nostra (e non) che era possibile miscelare i dettami ormai più che decennali dell'HM con la tradizione del Sol Levante che ci veniva “filtrata” dai cartoons tanto in voga negli anni '80... con risultati sicuramente esaltanti. In sostanza, se eravamo gasatissimi dagli stacchetti di chitarra nelle infinite cavalcate di Captain Tsubasa aka Oliver Hutton nei campi di calcio di Hunsu, ora disponevamo di un motivo in più per cedere al richiamo di quelle terre lontane. E a buona ragione, visto che – a dispetto della provenienza periferica – i Loudness sono un tassello fondamentale per l'HM anni '80, nella sua declinazione più “melodica” (e non potrebbe essere altrimenti); in più, dopo un paio di dischi da questo “Thunder in the East” la band schiererà per un breve periodo Mike Vescera, proveniente dagli Obsession e futura ugola d'oro alla corte di Malmsteen.
Ma occupiamoci di quello che era il quinto album in studio dei Loudness, “Thunder in the East”: si trattava del primo capitolo totalmente in inglese della loro discografia, dopo dischi radicatissimi in quel sound a cui accennavamo prima come “The Law of Devil's Land”, e dopo il primo approccio di respiro internazionale che era stato il favoloso “Disillusion”. Benché siano state messe ingiustamente in ombra dagli estratti di “Lightning Strikes” sul live “8186” che uscì di lì a poco, almeno la metà delle tracce che compongono questo incredibile disco hanno un appeal da hit single, anche grazie al flavour orientale accentuato dalle vocals piene di pathos di Minoru Niihara. Si parte dall'opener “Crazy Nights”, forse il loro brano di maggior successo negli USA, grazie a un riffing secco e tagliente che ricorda da vicino l'Ozzy solista (non a caso alla produzione troviamo Max Norman) e si prosegue con una serie di episodi dannatamente efficaci, a partire dalla rocciosa “Like Hell”, passando per la manowariana “Heavy Chains” e per la scheggia “Get Away”, fino a giungere all'inusuale riffing di “We could be Together” e all'intricata “Run for your Life”, quasi sussurrata da un Niihara in stato di grazia. Il tutto ovviamente condito con i migliori orpelli possibili, i già citati assoli killer di Akira Takasaki, che in questo lotto ci regala probabilmente le sue performance più memorabili, nota per nota (come già detto). Il resto del disco magari è un po' “in discesa” rispetto al nutrito nucleo appena citato, ma presenta comunque episodi fondamentali, come “Clockwork Toy” (ancora oggi un imprescindibile compendio di power metal, con un stile che imperverserà sin dal decennio successivo) e la power ballad in salsa nipponica “Never Change Your Mind”. Un disco bellissimo, imperdibile: dall'artwork alle sonorità, fatevi conquistare dal Sol Levante in assetto di guerra!
Recensione a cura di Francesco “schwarzfranz” Faniello
Voto: 94/100
1. Crazy Nights
2. Like Hell
3. Heavy Chains
4. Get Away
5. We Could Be Together
6. Run for Your Life
7. Clockwork Toy
8. No Way Out
9. The Lines Are Down
10. Never Change Your Mind
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