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HANIBAL DEATH MACHINE "A Bout De Souffle" (Recensione)


Full-length, Independent
(2020)

Nuovo ep per i francesi Hanibal Death Machine, che offrono un prodotto per nulla scontato, molto aperto a diverse soluzioni, ma che di base si appoggia su generi come l'industrial metal e il doom. L'iniziale "L'enfer" apre il disco ed è pesante come un macigni, I riff grassi di scuola sabbathiana si mescolano ad un vago sapore che attinge da una band come Ministry e Rob Zombie. Nella seconda traccia, "En Guerre", la band gioca ancora di più con l'uso di samples ed effetti vari, ma le chitarre mantengono un tono pesante e una distorsione molto satura, e devo dire ottima. Il cantato è secco, scandito, dal tono austero, e la lingua usata è il francese, loro lingua madre. Anche questo aspetto dona al disco una personalità davvero apprezzabile e dimostra coraggio. 

La terza "Pantin d’acier" si apre con chitarre stoppate e tastiere che donano ariosità ed atmosfera. L'incedere inquieto del brano è molto buono, così come sono efficaci i ritornelli più melodici, che spezzano un po' l'atmosfera tesa del brano. Verso la metà abbiamo un cambio di rotta improvviso, il pezzo si fa ancora più lento per poi ripartire con toni aggressivi. Arriviamo quindi al pezzo clou dell'opera, ovvero "I have a dream", che è in pratica il singolo e videoclip che rappresentano, ad ora, questo album. Il brano ha un incedere oscuro, la voce di Jean-Luc Loret si fa davvero protagonista, ed è ottima sia nelle parti più aggressive e sia nei ritornelli, dove la tonalità si alza e diventa davvero bella da sentire. Ha davvero un bel timbro questo ragazzo! Ovviamente gli altri musicisti sanno il fatto loro, ma è lui a dare personalità a questa band, anche se le chitarre di Corentin Altar di alter offrono una bella prova nell'insieme, ma il tutto suona davvero bene grazie all'uso delle tastiere, che sono fondamentali per questo album. Sentite ad esempio il grande lavoro che queste fanno su "Le cliquetis" o su "Fer rouge", due brani molto emozionanti che spiccano davvero per un vago sapore new wave e apocalittico.

Un ep davvero buono, questo "A Bout De Souffle", che lascia solo il rammarico che non sia un full-length. In ogni caso sei brani non sono pochi, e chi saprà cogliere lo spessore del suo contenuto, potrà passare bei momenti con questo disco, che si presenta originale ed ispirato.

Recensione a cura di Marco Landi
Voto: 76/100

Tracklist:
01. L’enfer
02. En guerre
03. Pantin d’acier
04. I have a dream
05. Le cliquetis
06. Fer rouge

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