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MONUMENTUM DAMNATI "In The Tomb Of Forgotten King" (Recensione)


Full-length, Grimm Distribution
(2020) 

I Monumentum Damnati puntano tutto sull’immagine e lo fanno ispirandosi al mondo dei grandi antichi lovercraftiani. Infatti i sei musicisti prendono i propri nomi d’arte proprio da quel mondo e provano a rappresentarsi con maschere che danno forma e immagine a quei terribili mostri. Quello che si crea, prima ancora di ascoltare una singola nota di “In The Tomb Of Forgotten King”, è una forte aspettativa. Visti i personaggi ed il mondo coinvolto quello che mi aspetto è una musica glaciale e violenta, senza che vi sia spazio per alcuna melodia. Il mondo di Cthulhu è un mondo oscuro e misterioso, orrorifico e malsano. 

Quando parte il disco mi rendo conto che i Monumentum Damnati suonano completamente diversi da come me li aspettavo. Quello che propongono è un gothic metal con tastiere, a creare un tappeto sonoro su una base metal in cui una batteria quadrata e lineare fa da base ad un riffing potente nella sua semplicità. La voce di Thanatos è un growl basso e rauco che, se di base è interessante, alla lunga risulta essere un po' monotona, interpretando tutte le canzoni allo stesso modo senza mai provare a variare l’approccio. Le canzoni viaggiano tutte su ritmi lenti, creando atmosfere gotiche su una base doom. Le tastiere ricamano melodie che tendono a rendere più accessibili i pezzi, generando un elemento di contrasto con l’interpretazione growl del cantante. Risulta discreta la produzione, efficace per questo tipo di sonorità. Tra i momenti in cui la band mette meglio a fuoco la sua proposta c’è sicuramente l’eponima “In The Tomb A Forgotten King” in cui la formula della band riesce a mescolare bene gli ingredienti, proponendo un brano interessante. La stessa voce qui risulta più convincente. A tratti i Monumentum Damnati mi ricordano i vecchi Tiamat, per certe atmosfere create e per certo modo di interpretare la materia gotica, senza mai però raggiungerne le qualità creative ed interpretative. 

Certamente un album come questo vive di momenti diversi, a volte interessanti, a volte prolissi, sicuramente proporre un album statico nelle sue atmosfere e nella sua interpretazione alla lunga può risultare stancante. La band ha tutte le potenzialità per migliorarsi. Forse in questo primo lavoro, arrivato a poca distanza dalla sua formazione, la band si è più concentrata sull’immagine che sulla musica. La proposta risulta ancora un po' immatura, i Monumentum Damnati hanno bisogno di crescere e di maturare una propria identità musicale. 

Recensione a cura di John Preck
Voto: 60/100 

Tracklist:
1. The Shining
2. My Bloody JJ
3. There's No Place for Life
4. Anabiosis
5. In the Tomb of a Forgotten King
6. Infernal Sun
7. Falling Snow
8. Sleepless Anger
9. Exorcist

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