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Doom or be doomed!: DOOMRAISER (Intervista)


Probabilmente la più valida doom metal band italiana dei giorni nostri, o poco ci manca, tantochè abbiamo messo il loro ultimo album in evidenza come TOP ALBUM sul nostro sito, intitolato "The Dark Side Of Old Europa". A voi le parole del cantante-tastierista Nicola Rossi. Buona lettura.

1) “The dark side of old Europa” è il vostro quinto full-length. Quali sono le principali differenze con i vostri precedenti lavori? Quali invece i punti di contatto? 
Nicola: Ogni album è diverso dai precedenti, sia sotto il piano musicale che su quello concettuale, ognuno di essi ha una storia, una propria anima e un proprio tratto distintivo, ma abbiamo sempre cercato di mantenere i vari aspetti che contraddistinguono il nostro sound, cercando di ampliarli e contaminarli, mantenendo un’omogeneità stilistica e una sorta di continuità capace di legare i diversi lavori. Con questo disco volevamo esplorare sonorità più intimiste e atmosferiche, percorrendo panorami musicali più melodici e nello stesso tempo più oscuri e sinistri, cercando di sperimentare i vari profili possibili. 

2) Dopo tutti questi anni sulle scene quali sono le motivazioni che vi spingono a scrivere nuova musica? E quali gli stimoli per provare nuove soluzioni e cercare di guardare sempre avanti? 
Nicola: La voglia, ma soprattutto la necessità di trasformare in musica e in arte le varie emozioni, gli stati d’animo, la ricerca continua che si effettua nel quotidiano e oltre, le gioie e i dolori, la necessità di descrivere la realtà tangibile che si intreccia con l’ignoto e il mistero. La musica è una pratica quotidiana che sublima il nostro percorso di vita e ne modella l’anima nel tempo e nello spazio. Questa necessità nasce in maniera spontanea ed è immediata, proprio perché necessaria. Gli stimoli, senza dubbio, vengono alimentati dalle letture, dalla ricerca continua della “conoscenza”, dai viaggi, dagli ascolti e dai silenzi, dal vivere quotidiano, dalla speculazione, dall’indagare e molto probabilmente dal solo e semplice bisogno di comunicare. 

3) Come nasce il nuovo album? Quanto tempo avete impiegato per scriverlo? Quali sono state le maggiori fonti di ispirazione? 
Nicola: In principio non vi era una vera e propria idea di indirizzo su come costruire e comporre il disco, in genere quando componiamo un album non esiste una vera e propria linea iniziale da seguire e su cui lavorare, le melodie e le idee nascono perché devono nascere, c’è un bisogno artistico e spirituale in tutto questo, come già detto poc’anzi. Successivamente si ragiona su come poter trasformare una semplice idea in lavoro strutturato, attraverso uno schema ben definito, si delineano le costruzioni concettuali e le modalità di arrangiamento di ogni brano. Ripeto, per questo nuovo album abbiamo cercato di sperimentare sonorità più melodiche e atmosferiche e tratti armonici più intimisti. Il tempo di composizione e arrangiamento è stato relativamente breve, mentre il lavoro di incisione, missaggio e mastering e la realizzazione del disco stesso come prodotto finito è stato un processo un po' più lungo. In realtà non abbiamo delle vere e proprie fonti d’ispirazione, I nostri ascolti sono molto vari, non ci sono band specifiche a cui ci ispiriamo e fin dagli esordi, abbiamo cercato di costruire il nostro stile musicale, cercando di forgiare una nostra chiave compositiva attraverso un’impronta stilistica strettamente personale. 


4) A cosa alludete con il titolo dell’album? Quali tematiche sono affrontate al suo interno? Possiamo parlare di concept o ogni canzone ha una storia a sé? 
Nicola: Il disco non è un vero e proprio concept ma i brani si legano fra di loro attraverso la tematica generale che fa riferimento alla descrizione di oscuri aspetti e vicende dell’Europa. Il titolo dell’album rappresenta il continente in questione come oscuro e misterioso sotto vari e diversi profili. L’Europa oggi, vanta di essere promotrice di concetti come uguaglianza, libertà e rispetto, ma in fondo ha tradito e tradisce la propria cultura, i propri popoli, le proprie radici, attraverso la politica effettuata nel corso della storia, una politica portata avanti in passato e che ha aperto un nero varco, una voragine catastrofica, una politica colonialista ed imperialista che mirava all’espansione sfrenata e alla “scoperta di nuovi mondi” fagocitandoli e distruggendoli. Attraverso l’idea sbagliata di eurocentrismo essa ha sterminato popoli, cancellato intere culture, predato terre per il nome della cosiddetta Civiltà occidentale. Il disco descrive anche una vecchia Europa pagana e superstiziosa, travagliata dal sincretismo religioso, ove il cristianesimo si fondeva, sostituendosi, anche con violenza, ai vari culti della religione pagana, un’Europa occulta ed esoterica sotto vari punti di vista. Si parla del culto segreto di Mithras nella cultura romana del primo secolo dopo Cristo, di alcune bizzarre visioni del male, come quella della stregoneria medievale, sfociata successivamente nei vari atti d’inquisizione portati avanti dalla Chiesa, la stregoneria come pratica e credenza condivisa nella cultura popolare, il rapporto tra essa, la possessione diabolica e l’isteria; la visione europea del Diavolo, visione popolare che in passato si insediava nella vita delle persone in maniera quasi ossessiva, capace di veicolare il modo di comportamento sociale di un’intera comunità; il concetto di morte attraverso una particolare visione del lutto, ecc 

5) Oggi, rispetto ai vostri inizi, come percepite il mondo della musica, in particolar modo del mondo metal? Come vedete la situazione italiana in questo contesto? 
Nicola: In Italia sono sempre esistite band di un certo spessore, realtà di inestimabile valore, con precise caratteristiche e con propri marchi distintivi, basti pensare ai primi Death SS o alle varie forme musicali che nel tempo ha incarnato Paul Chain, ad Antonius Rex o ai Malombra, ecc, si potrebbe continuare all’infinito per la florida varietà di gruppi. Oggi in Italia come in passato, esistono band affascinanti e di forte spessore, si può benissimo dire che la situazione è abbastanza florida. 

6) Avete in programma un tour per promuovere “The dark side of old Europa”? Avendo molti brani nel vostro repertorio, come sceglierete quelli da proporrete in sede live? 
Nicola: Sono già in programma delle date italiane per la promozione del nuovo album, dopodiché penseremo ad un tour europeo. 

7) Quali reazioni vi aspettate dal pubblico e dagli addetti ai lavori con il nuovo lavoro? 
Nicola: Sembra che il disco stia raccogliendo buoni riscontri da parte della critica, anche se è troppo presto per poter fare bilanci. Speriamo comunque che le reazioni siano positive sia da parte degli addetti ai lavori ma soprattutto da parte di chi ci segue da anni e che ci da l’energia utile per continuare e andare avanti. 

8) Per concludere, ci raccontate qualche aneddoto simpatico che vi sarà capitato, sia in sede live, ma anche in altri contesti? 
Nicola: Siamo un gruppo Doom Metal: quali simpatici aneddoti potremmo mai raccontare?! ;-) 
Grazie per lo spazio concessoci 
DOOM OR BE DOOMED!

Intervista a cura di John Preck

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