SAMUEL STERN: "Il nuovo incubo" a fumetti è tra noi (Recensione)
Samuel Stern #1 – Il nuovo incubo
Bugs Comics, novembre 2019
Proprio in un periodo in cui Dylan Dog sembra sia entrato in una seria crisi di identità forse irreparabile, giunge nelle edicole un nuovo personaggio dai connotati fondamentalmente horror. Stiamo parlando di Samuel Stern, ovvero la nuova, audace scommessa editoriale della casa editrice Bugs Comics, famosa soprattutto per la rivisitazione di Mostri, che usciva negli anni Novanta, quando il mercato del fumetto gettava in pasto a noi vecchiacci altri memorabili fumetti horror come Scanners, Splatter, Bloob, e che purtroppo oggi sono alcuni spariti, ed altri che escono sporadicamente e con un costo non proprio abbordabile.
Senza dilungarci troppo in cenni introduttivi, andiamo subito ad analizzare questo nuovo fumetto a cadenza mensile, Samuel Stern. Come l'ho trovato? La risposta è sicuramente positiva. Samuel Stern è un fumetto solido, con delle buone basi di partenza e con un personaggio principale che è perlomeno interessante. Il demonologo Samuel Stern, che è accompagnato (almeno per questo primo numero) dall'esorcista e parroco Padre Duncan, si destreggia bene tra le 98 pagine totali di questo fumetto che potrebbe ricordare le produzioni della Bonelli (il formato, il numero di pagine, l'horror che lo potrebbe far associare a Dylan Dog), ma a mio avviso ha il pregio di sapersi creare una sua identità ben definita e che di fatto non è associabile a nessuno dei personaggi della Bonelli. Forse l'unico tratto che potrebbe ricordare vagamente Dylan Dog, è che anche in Stern possiamo riconoscere quella spiccata patina da anti eroe e di personaggio un po' fuori da ogni tipo di trend che rimanda al noto Indagatore dell'Incubo. Detto questo, qui il campo sembra più ristretto, e siamo catapultati in una Edimburgo un po' decadente e provinciale dove reietti e falliti la fanno da padrona, e con Samuel Stern che cerca di aggiustare un po' il tiro aiutando i più deboli, e infatti in questo primo episodio abbiamo un alcolizzato con problemi famigliari.
La trama de "Il Nuovo Incubo" è buona, la copertina davvero ottima ad opera di Maurizio Di Vincenzo, mentre per i disegni mi aspettavo qualcosa di più. Non che luigi Formisano sia un cattivo vignettista, ma il suo tratto è essenziale e un po' scarno, e non riesce a collimare a mio modesto parere molto bene con l'aria decadente di tutta la storia e le sue relative ambientazioni. Non so, odio fare paragoni, ma un Corrado Roi sarebbe calzato a pennello con questo fumetto, dandogli una grinta e un fascino che ne avrebbero fatto davvero un "must have" per ogni amante del fumetto ad alta tensione. Ma anche non scomodando uno dei disegnatori più "gotici" che ci sono in circolazione, indubbiamente un tratto più scuro e più ricco di dettagli avrebbe fatto la differenza. Ma sia chiaro, questa non è una critica ai disegni pur buoni di Formisano, ma più che altro è una osservazione su come questo tipo di storia e di personaggio avrebbero potuto decollare con un'altra penna.
Per quel che concerne tutto il resto, compresa la trama e la sceneggiatura a cura di Fumasoli e Filadoro, poco da obiettare, il tutto funziona molto bene, anche se ci sono alcune piccolissime acerbità e ingenuità tipiche di un esordio, come la troppa somiglianza della storia con un certo "L'Esorcista" e una storia comunque avvincente e ricca nei vari personaggi, che viene un po' sacrificata per dare risalto alla parte della possessione demoniaca (e non aggiungo altro per non spoilerare). Un altro dubbio che mi è sorto è che questo tipo di storia può funzionare per uno o pochi numeri, ma in futuro spero che la possessione possa trovare molti altri sbocchi e soluzioni "alternative", e non concentrandosi sempre sul terreno facile facile, Chiesa - possessioni del Diavolo - esorcismi. In fondo siamo d'accordo nell'incentrare un fumetto sui demoni, ma si deve trovare qualche colpo di scena e alternativa, sennò sapremo sempre dove andrà a parare ogni storia. E' vero però che la base della possessione è originale, ovvero che ognuna di essa parte da qualche camera oscura dell'animo umano, insomma da tutti quei demoni che prima di manifestarsi come soprannaturali albergano in ognuno di noi, e quando sono troppo radicati rapiscono l'anima rendendola, appunto, posseduta. E questo è un tipico retaggio che deriva da alcune storie di "Mostri", ma che comunque brilla di originalità e va quindi applaudita.
Per finire, i dialoghi: ben strutturati, snelli e che rendono l'andamento della lettura fluido, anche se in qualche caso, come dicevo prima, abbiamo troppe somiglianze e piccole banalità derivanti da una troppo marcata influenza di quella famosa pellicola degli anni Settanta che tanto sconvolse il Mondo. Ma all'epoca era una novità, oggi si rischia di grattare un barile già fin troppo svuotato da chiunque, e direi che la caduta in tal senso è sfiorata grazie anche ad un finale quasi a sorpresa a alla moltitudine di elementi positivi di cui vi ho parlato finora.
Sicuramente da lettore di fumetti horror di lunga data, sono stato fin troppo pignolo, ma d'altronde le aspettative nel mio caso erano molto alte per questo fumetto. Diciamo che già non è poco avermi conquistato e avermi fatto venire voglia di leggere al più presto il secondo capitolo, e che nonostante qualche "leggerezza", questo fumetto allo stato attuale è tra le migliori cose che possiate trovare in circolazione. Complimenti da parte di un brontolone!
Recensione di Sergio Vinci
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