AMARANTHE "Maximalism" (Recensione)
Full-length, Spinefarm Records
(2016)
"Maximize" degli Amaranthe e la storia di quando lo stile di Lady Gaga ha preso a calci nelle palle il metal.
Autunno. Un pomeriggio piovoso e un momento di sconforto mi avevano spinto ad ascoltare sul “tubo” alcune compilation di metal svedese, del più commerciale e deprimente. Dopo un quartetto di pezzi completamente identici pongo fine alle mie sofferenze e cerco di svoltare la giornata con la ricerca “gattini divertenti”. Allora, come per magia, l'algoritmo di youtube mi propone gli Amaranthe. Con il terrore che incrociare il metal svedese con dei gattini divertenti equivalga all' incrociare i flussi di Ghostbuster clicco sul primo video disponibile: "Maximize" (Amaranthe). Intendiamoci subito, le cose fatte bene vanno sempre riconosciute come tali a prescindere dal mio gusto personale; super gruppo, o forse sarebbe meglio dire super progetto, formato da membri più o meno noti del panorama metal moderno, con ragazza alla voce figa ma non troppo (così è più autorevole) e un tanto bravo quanto patetico cantante growl. Mi spiace usare il termine patetico ma agli occhi di chi è cresciuto con il Metal, quello autentico e primordiale, sentire un cantato growl dentro ad un songwriting così pop non può che sembrare così. Comunque "Maximize" è la titletrack del loro 4° disco e devo ammettere che la canzone non è male. Non so se posso definirlo metal ma non è comunque male.
Gli ingredienti sono i soliti del metal pop nordico, chitarre ribassate compresse e brillanti, sezione ritmica quadrata e voce femminile non troppo acuta ma con ottima presenza. La particolarità della canzone risiede nel ritornello, aperto come un bordello di Lugano e con cassa singola e charleston in levare che rendono il pezzo davvero molto catchy. Consigliato l'ascolto quando, al ritorno da un concerto di merda, bucate una gomma. Rimette di buon umore. Purtroppo il disco non prosegue altrettanto bene ad iniziare dalla seconda canzone “Boomerang” che è un concentrato di banalità sia nel songwriting che nel testo. La terza traccia “That song”, si discosta parecchio dallo stile della band ma è, in questo caso, il singolo di lancio del disco. Midtempo con ritmo alla “We will rock you” per battere le mani, testo che incita nel senso più stretto a “cantare una canzone” (no davvero non sto scherzando) e ritornello con coretti degni di Beyonce. Seguono “21” e “On the rocks” canzoni riempitive ottime da ascoltare mentre stai facendo altro. Limitless, una semi-ballad quasi interamente elettronica passa come un temporale estivo mentre “Fury” è il momento di gloria del nostro cantate growl, che riesce a fare addirittura un intera strofa da solo. E' il pezzo più veloce e pesante dell'abum ma senza il solito ritornello aperto la noia arriva prestissimo. “Faster” “Break down and cry” “Supersonic” e “ Fireball” ritornano su binari più consoni al gruppo e al genere, proponendo sempre lo stesso clichè mettendoci il dubbio che un remix tutto doppia cassa delle canzoni Britney Spears forse non sarebbe così male.
Chiude “Endlessly”, un'altra ballad ma questa volta con tutti gli ingredienti del metal classico, cantato allungato, cassa singola e assolo strappamutande. Ha un po' il sapore della canzone che i musicisti, seguendo il loro cuore, hanno tanto voluto fare ma che il manager ha relegato in fondo al disco, dove di solito non arriva quasi nessuno. La recensione si può concludere con una piccola riflessione. Gli Amaranthe e in particolare questo disco, sono tutto quello che il mercato richiede. Un prodotto facile da fruire, soprattutto per chi di background, non ne ha. Nessuna innovazione, strutture dei pezzi sempre identiche (intro-stofa-ritornello-strofa-ritornello-ritornello) suoni super compressi, riff cantabili, immagine curata in ogni dettaglio, glitter, ammiccamenti e pure balletti sexy. Tutto il contrario di ciò che avremmo immaginato sul futuro del metal negli anni 90. Ma stiamo parlando di un gruppo da milioni di visualizzazioni su youtube. Quindi... Chi ha ragione? Io dico loro. Se scrivo DeMaio e pensi ai 5 stelle il voto di questo disco è 8,5. Se scrivo DeMaio e pensi ai tuoi fratelli del metallo il voto è 4,5.
Recensione a cura di Davide Celoria
Voto: 60/100
01. Maximize
02. Boomerang
03. That Song
04. 21
05. On The Rocks
06. Limitless
07. Fury
08. Faster
09. Break Down And Cry
10. Supersonic
11. Fireball
12. Endlessly
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