STORM{O} "Finis Terrae" (Recensione)
Full-length, Moment Of Collapse, To Lose La Track, Skeletal Lightning, Shove Records, Pundonor Records, Left Hand Records e Zegema Beach Records
(2019)
Gli STORM{O} sono una realtà consolidata del panorama hc della nostra scena nazionale. La loro scelta di cantare in italiano l’ho da sempre trovata coraggiosa e per questo ammirevole. Il nuovo “Finis Terrae”, arrivato a solo un anno di distanza da “Ere” ci da l’idea di una band che ha molto da dire.
Passando all’ascolto la prima cosa che viene in evidenza è un suono pieno, crudo nella sua essenza. L’impressione è di una registrazione in presa diretta. Questo se da un lato ci mette di fronte ad un ascolto vivo, dinamico con i suoni che ci riportano sotto un palco, dall’ altro, in certi frangenti, quelli più concitati, presta il fianco ad un suono un pò confusionario, tipico della dimensione live. Peccato per la voce troppo bassa rispetto alla musica, così da far fatica a capire cosa il buon Luca Rocco ci vuole dire con i suoi testi al vetriolo. Ma credo che il loro sound sia volutamente così, con l’intento di aumentare il grado di violenza della loro proposta. I brani sono piuttosto uniformi e volano come schegge impazzite dentro le nostre teste, seguendo tutti una forma standard sia nelle ritmiche che nel riffing, con una lunghezza medio corta. Con “Progresso” i ritmi rallentano, la voce si placa, la melodia esce per un attimo fuori. Ma è appunto un attimo, perché già dalla successiva “Metropoli” si torna a battere pesante! E’ una musica compatta che parte da una ottima base ritmica, con un basso pulsante che fa sempre sentire la sua presenza senza arretrare mai dinanzi alla chitarra, ma anzi dandogli un ottimo supporto.
Si arriva dritti al finale di “Niente” dove i ritmi rallentano e la band tira un po’ il fiato, dopo una intensa cavalcata durata un intero album. Gli STORM{O} dimostrano di avere personalità e attitudine, hanno creato una loro dimensione sonora e stanno crescendo di album in album. Per questo vanno assolutamente supportati.
Passando all’ascolto la prima cosa che viene in evidenza è un suono pieno, crudo nella sua essenza. L’impressione è di una registrazione in presa diretta. Questo se da un lato ci mette di fronte ad un ascolto vivo, dinamico con i suoni che ci riportano sotto un palco, dall’ altro, in certi frangenti, quelli più concitati, presta il fianco ad un suono un pò confusionario, tipico della dimensione live. Peccato per la voce troppo bassa rispetto alla musica, così da far fatica a capire cosa il buon Luca Rocco ci vuole dire con i suoi testi al vetriolo. Ma credo che il loro sound sia volutamente così, con l’intento di aumentare il grado di violenza della loro proposta. I brani sono piuttosto uniformi e volano come schegge impazzite dentro le nostre teste, seguendo tutti una forma standard sia nelle ritmiche che nel riffing, con una lunghezza medio corta. Con “Progresso” i ritmi rallentano, la voce si placa, la melodia esce per un attimo fuori. Ma è appunto un attimo, perché già dalla successiva “Metropoli” si torna a battere pesante! E’ una musica compatta che parte da una ottima base ritmica, con un basso pulsante che fa sempre sentire la sua presenza senza arretrare mai dinanzi alla chitarra, ma anzi dandogli un ottimo supporto.
Si arriva dritti al finale di “Niente” dove i ritmi rallentano e la band tira un po’ il fiato, dopo una intensa cavalcata durata un intero album. Gli STORM{O} dimostrano di avere personalità e attitudine, hanno creato una loro dimensione sonora e stanno crescendo di album in album. Per questo vanno assolutamente supportati.
Recensione a cura di John Preck
Voto: 72/100
Tracklist:
01. Trema
02. Tempi Morti
03. Movente
04. Rilievo
05. Ho Chi Minh
06. Vetro
07. Progresso
08. Metropoli
09. Respiri
10. Lascito
11. Interludio
12. Niente
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