FATEFUL FINALITY "Executor" (Recensione)
Full-length, Fastball Music
(2019)
Sono piuttosto incazzati questi tedeschi! I Fateful Finality sono dei mattatori e ci regalano otto perle di thrash metal moderno che parte dallo stile anni ottanta e ne segue le diverse evoluzioni. A dire il vero non inventano nulla, ma ci mettono una foga che non può lasciare indifferenti. C’è attitudine, c’è conoscenza della materia, c’è rabbia, c’è voglia di emergere, ci sono le canzoni che sono delle mazzate, c’è una concreta ispirazione che permette ai pezzi di viaggiare sempre su ottimi livelli. Simon Schwarzer canta con una rabbia come se non ci fosse un domani. Il suo stile nelle parti più acide ricorda un Anselmo dei tempi d’oro.
Prendete un pezzo panteriano come "Rot" e capirete di cosa sto parlando. I Fateful FInality sono andati a scuola di thrash metal, hanno studiato attentamente la materia, quando si è trattato di scegliere se seguire la scuola tedesca o quella americana, hanno preferito strizzare l’occhio oltreoceano, ma l’influenza della terra natia si sente anche se non è predominante. Come riferimento principale prendete "The Gathering" dei Testament, sia nel riffing che nel modo di armonizzare con la chitarra solista. Inoltre ci sono quei cori che ricordano gli Anthrax e la scuola hardcore newyorchese ("Venomous"). I pezzi danno pochi momenti di respiro, sono tutti sparati dritti, veloci, senza tralasciare la tecnica, con continui cambi di tempo, con pochi ma splendidi solos, ed una costruzione dei pezzi sempre organica. Non si sentono forzature, ma le evoluzioni strumentali sono ben congegnate, dando un senso di completezza ai pezzi.
Se i Fateful Finality sono in grado di riportare live il grado di intensità che hanno messo su queste tracce, c’è da divertirsi sotto il palco con un headbanging sfrenato. La produzione è ottima ed esalta appieno la foga dei musicisti, con un suono compatto, un muro thrash che non lascerà prigionieri. Non indicherò dei pezzi, l’album va ascoltato tutto, non stanca mai, e quando si arriva alla fine la tentazione di premere di nuovo play è forte.
Prendete un pezzo panteriano come "Rot" e capirete di cosa sto parlando. I Fateful FInality sono andati a scuola di thrash metal, hanno studiato attentamente la materia, quando si è trattato di scegliere se seguire la scuola tedesca o quella americana, hanno preferito strizzare l’occhio oltreoceano, ma l’influenza della terra natia si sente anche se non è predominante. Come riferimento principale prendete "The Gathering" dei Testament, sia nel riffing che nel modo di armonizzare con la chitarra solista. Inoltre ci sono quei cori che ricordano gli Anthrax e la scuola hardcore newyorchese ("Venomous"). I pezzi danno pochi momenti di respiro, sono tutti sparati dritti, veloci, senza tralasciare la tecnica, con continui cambi di tempo, con pochi ma splendidi solos, ed una costruzione dei pezzi sempre organica. Non si sentono forzature, ma le evoluzioni strumentali sono ben congegnate, dando un senso di completezza ai pezzi.
Se i Fateful Finality sono in grado di riportare live il grado di intensità che hanno messo su queste tracce, c’è da divertirsi sotto il palco con un headbanging sfrenato. La produzione è ottima ed esalta appieno la foga dei musicisti, con un suono compatto, un muro thrash che non lascerà prigionieri. Non indicherò dei pezzi, l’album va ascoltato tutto, non stanca mai, e quando si arriva alla fine la tentazione di premere di nuovo play è forte.
Recensione a cura di John Preck
Voto: 78/100
Tracklist:
1. Time Has Come
2. Fire and Brimstone
3. The Raid
4. Wreckage of the Flush
5. Expect Your Executor
6. They Breed The Dead
7. Rot
8. Venomous
9. Moonchild (Bonus Track)
Tracklist:
1. Time Has Come
2. Fire and Brimstone
3. The Raid
4. Wreckage of the Flush
5. Expect Your Executor
6. They Breed The Dead
7. Rot
8. Venomous
9. Moonchild (Bonus Track)
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