SORCERY "Necessary Excess of Violence" (Recensione)
Full-length, Xtreem Music
(2019)
Classic death metal di scuola svedese (Grave, Unleashed, Dismember), ma anche sonorità che ricordano da vicino una band come gli Autopsy, soprattutto per la voce di Ola Malmström, molto vicina alla timbrica di Reifert, questa è la proposta dei Sorcery. Non troverete niente di diverso in questo ascolto, ma solo tanto metallo della morte, con ritmi sostenuti, grandi accelerazioni che sfociano sovente in blast beat o in repentini rallentamenti.
Originalità e innovazione sono stati banditi, d’altronde i Sorcery questo suono lo hanno coniato insieme ad altre seminali bands svedesi sul finire degli anni ottanta. Tornati stabilmente in pista da alcuni anni, continuano a macinare riff su riff seguendo la stessa matrice sonora degli albori incuranti di mode e cambiamenti. Se da una parte trovo lodevole la loro coerenza, dall’altra parte la loro proposta resta troppo stantia, rischiando di provocare un po' di noia verso chi queste sonorità le mastica da tempo. Infatti adottano per tutta la durata dell’album le stesse soluzioni ritmiche, il riffing non è particolarmente ispirato, suonando giri abbastanza abusati nel genere. La percezione che ne viene fuori è quella di un album di mestiere, il cui difetto più grande è una forte derivazione sia nei riff che nelle atmosfere. Nonostante tutto l’ascolto risulta gradevole, grazie ad un suono compatto, frutto di una produzione equilibrata che esalta sia il suono robusto di chitarra che il notevole lavoro di Tommy Holmer dietro le pelli. Di pregevole fattura è la copertina, oscura nella sua predominanza di colori rosso e grigio, opera di Castellano, garanzia quando si tratta di rappresentare in immagini, musiche estreme.
Tra le migliori tracce dell’album sono da segnalare l’opener "The stellar circle", con il suo arpeggio iniziale che sa di zolfo, giusta intro che fa assaporare il climax malvagio che pervade l’intero lavoro. Interessante "Of blood and ash", qui il ritmo rallenta, la doppia cassa prende il sopravvento, l’atmosfera registra una piega realmente sinistra con una voce infernale, con un riffing finalmente ispirato e con una musica che diventa la perfetta colonna sonora della marcia dei soldati infernali proposta in copertina. Per chi scrive è sicuramente il miglior pezzo proposto. Infine da segnalare "Death is near" con un inizio blastato feroce, un riffing notevole ed un buon refrain che ci ricorda che la fine è vicina. Album che vive in egual misura di luce ed ombre.
Recensione a cura di John Preck
Voto: 65/100
1. The Stellar Circle 05:57
2. Where We Were Born We Will Demise 04:13
3. The Darkest Part of You 04:48
4. Of Blood and Ash 04:15
5. I'll Be Gone in the Dark 03:39
6. Death Is Near 04:16
7. Illuminate 04:40
8. King of Nothing 05:06
9. Year of the Plague 03:48
10.Language of the Conqueror 05:21
DURATA TOTALE: 46:03
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