TORCHE “Admission" (Recensione)
Full-length, Relapse Records
(2019)
Lo stoner/sludge dei floridiani Torche è sempre stato discretamente eclettico e personale, tanto da risultare più vicino a Helmet e Jane's Addiction che a numi tutelari del genere quali Melvins o Electric Wizard. Stavolta decidono di rendere la loro proposta più coerente e omogenea, senza però rinunciare alle svariate influenze, che vengono anzi leggermente ampliate, alla faccia di chi giudica il genere estremamente statico e derivativo – in realtà lo è come tutti gli altri, né più né meno, perché la storia alla fine la fanno sempre i singoli gruppi.
Rispetto al recentissimo nuovo disco dei Baroness, i Torche si mantengono decisamente più orecchiabili e scanzonati, ma è possibile rilevare un certo parallelismo, pur parlando di approcci molto diversi, nell’evoluzione dei due gruppi, nella ricerca di comporre canzoni più semplici e lineari rispetto al passato, ma tentando al contempo di acquistare spessore e aumentare il raggio d'azione. Si parte con la breve “From here", dal furioso riffone in palm-muting che sembra uscito dalla penna di Jim Matheos, una sorta di intro per “Submission", che ricorda vagamente qualcosa dei Nirvana. È la volta poi della sinuosa e onirica “Slide”, mentre un altro pezzo breve e metallico ci introduce “Times missing”, forse la migliore del lotto, puramente Blue Cheer e Black Sabbath. Nella title-track e nell'ultima “Changes come" troviamo pregevoli e inaspettate sonorità shoegaze, mentre in “Inferno" – già il titolo è tutto un programma – i Torche si “scatenano” con uno sludge/doom rallentatissimo alla Sleep, un po' come succedeva con “Looking on" su “Harmonicraft”; in mezzo, altri tre pezzi cadenzati gradevoli ma non indimenticabili.
Un bel disco, ben suonato e prodotto, piacevole all'ascolto, ma che nonostante l'impegno profuso tende a scivolare un po' via senza troppi sussulti: sinceramente ho trovato il gruppo di Miami più in forma in altre precedenti occasioni ("Meanderthal" rimane imbattibile); ma ce ne fossero di gruppi così, anche dal vivo, una garanzia.
Recensione a cura di Alessandro Attori
Voto: 70/100
Tracklist:
1. From Here 01:38
2. Submission 02:59
3. Slide 02:52
4. What Was 01:29
5. Times Missing 05:04
6. Admission 04:00
7. Reminder 02:58
8. Extremes of Consciousness 02:58
9. On the Wire 03:18
10. Infierno 03:31
11. Changes Come 05:13
DURATA TOTALE: 36:00
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