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Una mazzata sui denti con un badile: E.G.O.C.I.D.E. (Intervista)


Gli E.G.O.C.I.D.E. sono una quasi novità nel panorama thrash/hardcore italiano (Brescia), ma il loro primo full-length, recensito sulle nostre pagine, è una mazzata incredibile che fa crollare i muri e fa impallidire anche leve ben più anzianotte...Siamo andati ad indagare rompendogli un po' le palle. E' stato il chitarrista Gabriele Messena a rispondere alle nostre domande. Buona lettura!

1) Benvenuti E.G.O.C.I.D.E.! Innanzitutto parlatemi del vostro monicker, cosa significa?
Ciao caro, E.G.O.C.I.D.E. è un acronimo, sta per: Ego Gets Oboiterated Comoletely Inside Demonstrating Emptiness, Riprende da varie credenze spirituali nelle quali bisogna prima distruggere il proprio ego, se stessi, capire il proprio vuoto per poi imparare a stare bene con il resto del mondo. 

2) Certo che il titolo del vostro primo album è abbastanza esplicito. Vogliamo parlare di cosa parlate in "Chapter one: cheap existentialism & other rhetorical bullshits no one wants to hear anymore"?
Parliamo proprio di ciò che leggi nel titolo! Si parla di relazioni interpersonali, amicizie, amori, dipendenze, guerra... tutto a un livello più intimo, scavato nel profondo, cose in cui ognuno di noi può rispecchiarsi, anche se qualcuno magari non ne vuole sapere di ascoltarci perché l'argomento lo tocca un po' troppo nel profondo!

3) Proponete un hardcore metallizzato nella migliore tradizione newyorkese, ma anche avvicinandovi a band come Walls Of Jericho e simili. Cosa vuol dire per voi esprimervi attraverso questo stile di musica? E per voi è anche una questione di attitudine alla vita immagino...
Ah, il buon vecchio NYHC! Ci ispiriamo un sacco a quella scena e ci piace infondere anche influenze un po' più moderne, ci hai preso in pieno! Per noi l'hardcore è il blues dei bianchi, e in un senso più ampio è la musica che ci permette di esprimere al meglio i nostri pensieri, rabbie, paure... probabilmente senza punk, hardcore e metal saremmo per strada a fare gli idioti tutto il giorno. 

4) Ho letto da qualche parte che il vostro nuovo album uscirà anche su vinile, ma potrei anche sbagliarmi. Comunque colgo la palla al balzo per porvi questa domanda: essendo voi molto giovani e non avendo forse vissuto appieno l'era di tale formato, cosa ne pensate appunto di questo supporto? Voi a vostra volta ne usufruite?
In realtà deve ancora uscire su CD, mancano i fondi! Ma progettiamo di farlo: il vinile ha quella magia, quel suono e quella gestualità quasi da rito che nessun altro tipo di formato ti può dare, amiamo tutti e quattro ascoltare musica su vinile e Ale ha una collezione infinita di vinili di band hardcore di cui probabilmente ha sentito parlare solo lui! 

5) Parlando sempre di ritorni, la nostra webzine esce anche in formato cartaceo (finchè potremo rubare dalle fotocopiatrici altrui). Cosa ne pensate delle fanzine, che in fondo si sposano bene anche col vostro genere e con l'attitudine generalmente chiamata D.I.Y.?
Personalmente ho sempre amato leggere fino allo sfinimento fanzine e magazine con interviste di vari artisti, sia "big" che emergenti, il bello della carta è che è "vero", la puoi toccare e incazzarti quando si rovina un po' hahaha E poi, non fa così male agli occhi piuttosto che stare incollati allo schermo. DIY come stile di vita, ci stiamo muovendo molto in questa direzione: tutto quello che facciamo è arrangiato e fatto al massimo delle nostre singole capacità. 

6) Il vostro primo full-length è davvero potentissimo e violento e non nego che è uno dei migliori dischi di thrash-core che io abbia sentito negli ultimi anni. Cosa vi ha spinto a tirare fuori un lavoro così ben realizzato e violento oltre ogni misura?
Questo è un super complimento! Grazie mille! Abbiamo voluto un disco registrato con tutti i crismi perché riteniamo che oltre all'attitudine e lo stile nella musica, bisogna anche poter ascoltare bene ogni singolo strumento! I ragazzi dell'Indiebox hanno fatto un lavoro spettacolare e siamo molto contenti del risultato finale. La violenza, in ambito musicale, è d'obbligo quando parli di argomenti pesanti, violenti a loro volta, la musica violenta è il veicolo per far arrivare un messaggio con l'effetto di un pugno sui denti. Il sound non è stato cercato artificiosamente, semplicemente adoriamo tanto i Madball quanto gli Slayer e l'unico modo per rendergli omaggio con stile è alzare il volume e la distorsione ai limiti dell'umano! 

7) I vostri testi sono sia in italiano che in inglese. Come mai questa scelta?
Perché per quanto ci ispiriamo a band americane, inglesi e giapponesi, abbiamo una nostra identità in quanto italiani, ed è doveroso rendere omaggio alla nostra lingua... nah, in realtà è solo per far felici i nostri nonni: "non si capisce niente!" 

8) Come vedete la scena hardcore italiana dei nostri tempi? Sappiamo tutti che abbiamo una tradizione importante in tal senso, pensate che la stiamo portando avanti nel migliore dei modi e quali sono secondo voi le band attuali più meritevoli di attenzione in Italia oggi?
La scena hardcore italiana è una figata! Soprattutto la scena di Venezia è super divertente e speriamo un giorno di poter pestare anche il palco dell'Hardcore Fest di Marghera (momento marchette ehehe). La tradizione hardcore la si sta portando avanti bene, però ragazzi meno cellulari e più mosh! Posso solo parlare bene delle band con cui abbiamo avuto il piacere di condividere il palco: gruppi come Confine, Zene, Netherblade, Lacerhate, Infected e Helikon sono persone fantastiche e musicisti spettacolari, meritano tutta l'attenzione degli ascoltatori. Abbiamo anche avuto l'onore di aprire per Node, Raw Power e In.Si.Dia, che con la loro esperienza e energia sul palco ci hanno insegnato molto! 

9) Descriveteci un vostro live show in poche parole.
Passione, distorsione, sudore, birra. mosh, punk. thrash e trash 

10) Descrivete il vostro album a un ipotetico nuovo ascoltatore e perchè dovrebbe comprarlo.
"Hey amico ti piacciono gli Slayer? e i Madball? Cosa mi dici di Anthrax e Hatebreed? e degli Irate? Se ti piacciono tutti questi gruppi e non hai ancora ascoltato gli E.G.O.C.I.D.E. sei un tacchino! 

11) Abbiamo finito, concludete come volete questa intervista! Un saluto!
Grazie per l'attenzione e per la pazienza, potremmo spendere ancora milioni di parole su di noi e su quello che facciamo ma il modo migliore per conoscerci è venire ai nostri concerti! Ci vediamo nel pit ragazzi! I vostri amichevoli pestapalchi di quatiere.


Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"

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