DEATH ANGEL "Humanicide" (Recensione)
Full-length, Nuclear Blast
(2019)
È un piacere per me occuparmi dei Death Angel, loro fanno parte della cerchia ristretta delle band Thrash Metal che amo. "Humanicide" è la loro nona fatica discografica, facente parte di una storia musicale che va avanti dal millenovecentottantasette. La traccia omonima del disco da l'avvio alle danze. Il sound è quello sanguigno ed aggressivo di sempre, Mark Osegueda ci mette subito in guardia, dal pensare che gli anni possano pesare sul suo stato di forma. Canta deciso e fresco come un Thrasher in giovane età. Rob Cavestany e Ted Aguilar affilano le loro chitarre per scagliarle inesorabilmente su di noi. Il secondo pezzo "Divine Defector" ronza nelle mie orecchie, con il suo riffing ruvido, la batteria di Will Caroll è inframezzata al punto giusto da buoni cambi di tempo. In sostanza il brano non stupisce ma funziona.
"Aggressor" ha una partenza veloce, con Mark preposto a spezzare i tempi e inasprirli invece nelle repentine accelerazioni. Mi sto scaldando pian piano, giacché l'atmosfera comincia a prendermi. Subentra uno stacco bello nel mezzo, dal tono fosco. È una pausa per lasciare spazio al grande lavoro solistico di Rob Cavestany alla prima chitarra. Era ora che la batteria picchiasse duro sin dalle prime battute, "I Came For Blood" e' una pazza cavalcata a suon di martellate che accompagna un ritornello riuscito. Abbiamo in mostra nuovamente il talento chitarristico di Rob e Ted. Inizio acustico per "Immortal Behated" che poco dopo ci spiazza con un cantato di Mark più impostato rispetto al solito. Devo dire che gli riesce bene, pur se viene meno la suo indole selvatica. Il ritornello lascia a desiderare, ma viene fermato da un pianoforte che cerca di risollevare in parte il pezzo. Ad ogni modo è una traccia confusa e slegata nelle parti. "Alive And Screaming" Mi pare possa catturare la mia attenzione, ci sono i cori, i riff micidiali delle chitarre ed il basso di Damien Sasson che pompa come un dannato. Mark alla voce convince e l'umore sale per chi ascolta. Torna protagonista la ritmica pesante e scandita in "The Pack". Le chitarre hanno un suono assassino, solo Rob e Ted sono capaci di creare un muro chitartistico così pieno e vibrante. Tutto torna nei riff, nella grinta messa in campo. Terz'ultina traccia del disco è "Ghost Of Me", c'è il classico timbro Thrash ma i cori qui arricchiscono l'insieme, con un approccio di sano Hardcore. Entra la batteria con i suoi cambi improvvisi; è il trionfo del Metal più ribelle.
Piccola sorpresa con "Revelation Song", il brano ha un andamento oscillante con Mark che canta in modo contenuto. Si avverte una certa ripetitività ma possiamo salvare il lavoro delle due chitarre. È un brano che nel complesso mi lascia perplesso. La traccia conclusiva "Of Rata And Men" smorza il mio entusiasmo per un inizio che sa di banale Thrash 'n' Roll. Quindi ci vengono a salvare i soliti Rob e Ted, altrimenti c'è da soffrire per un brano che non ha la grazia dell'ispirazione. Mi aspettavo una prova compatta e convincente da parte dei Death Angel, in gran parte sono riusciti nell'intento. Mi sento di dare un giudizio positivo sulla loro prova strumentale, un po' meno su quella vocale. Sotto l'aspetto compositivo, sono andati ben oltre la sufficienza.
Proseguite così finché potete, vecchi Thrashers. Siete ancora un bell'esempio da seguire.
Recensione di Andrea Bottoni
Voto: 70/100
Tracklist:
1. Humanicide 05:42
2. Divine Defector 03:24
3. Aggressor 05:11
4. I Came for Blood 03:12
5. Immortal Behated 06:08
6. Alive and Screaming 03:36
7. The Pack 03:33
8. Ghost of Me 04:34
9. Revelation Song 05:33
10. On Rats and Men 04:08
11. The Day I Walked Away 03:29
DURATA TOTALE: 48:30
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